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Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

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trattato, Perspectiva pictorum et architectorum, importantissimo<br />

nello svolgimento storico della co<strong>di</strong>fica della prospettiva 105 .<br />

Le architetture <strong>di</strong> Guarino Guarini (1624 – 1683) si esprime in una<br />

ricerca formale che <strong>di</strong>mostra la piena padronanza dello strumento<br />

geometrico e delle conoscenze prospettiche 106 . Nella sua opera<br />

L'Architettura Civile, appare in modo molto più accentuato <strong>di</strong><br />

quanto non fosse mai avvenuto nella storia, l'integrazione della<br />

teoria scientifica geometrica nella pratica artistica del <strong>di</strong>segno, e il<br />

testo appare come un approfon<strong>di</strong>to testo <strong>di</strong> geometria, in cui<br />

compaiono le prime enunciazioni teoriche sul metodo <strong>di</strong><br />

rappresentazione della proiezione ortogonale, i cui proce<strong>di</strong>menti<br />

sono giustificati da riferimenti geometrici 107 .<br />

Se vogliamo sottolineare come la personalità dell'autore si<br />

esprimesse fortemente nello stile del <strong>di</strong>segno, possiamo fare un<br />

paragone tra il Bernini ed il Borromini (figure 32 e 33).<br />

Il Bernini esegue i suoi <strong>di</strong>segni con tratto largo quasi sempre a<br />

sanguigna, con schizzi <strong>di</strong> contorno indefinito e <strong>di</strong>sperso. La<br />

sensibilità scultorea del Bernini si manifesta nel modo <strong>di</strong><br />

abbozzare un'idea; in un insieme <strong>di</strong> linee intrigate che fissano la<br />

massa, le luci e le ombre. Nel suo <strong>di</strong>segno mancano le<br />

annotazioni.<br />

Il Borromini, invece, esegue <strong>di</strong>segni che scendono così<br />

minuziosamente nel particolare da lasciarci la descrizione delle<br />

inferriate, delle vetrate e dei pavimenti: il suo <strong>di</strong>segno è sempre<br />

corredato da misure che cercano <strong>di</strong> chiarire e fissare le forme col<br />

metro. Il Borromini parte dalla forma base elementare,<br />

con <strong>di</strong>segni semplici e quasi convenzionali, per poi<br />

sviluppare gradualmente il suo pensiero in forme<br />

sempre più complesse. I multipli <strong>di</strong>segni realizzati per<br />

una stessa opera fanno intendere come egli<br />

penetrasse nell'essenza del progetto <strong>stu<strong>di</strong></strong>andone le<br />

<strong>di</strong>fferenti possibilità <strong>di</strong> soluzione. Così ci può capitare<br />

31 32<br />

23<br />

31. Nicola Salvi.<br />

Progetto per la<br />

facciata <strong>di</strong> S. Giovanni<br />

in Laterano a Roma<br />

(Roma, Accademia <strong>di</strong><br />

S. Luca). Si notino le<br />

ombre nel prospetto<br />

32. Lorenzo Bernini.<br />

Sezione e pianta <strong>di</strong> S.<br />

Andrea al Quirinale in<br />

Roma (Firenze, Uffizi).<br />

Probabilmente si tratta<br />

<strong>di</strong> un'esecuzione <strong>di</strong><br />

seconda mano

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