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Rivista italiana di numismatica e scienze affini - Medievalcoinage.com

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174<br />

FRANCESCO MALAGUZZI VALERI<br />

la allo<strong>di</strong>ale proprietà <strong>di</strong> certi molini. Insomma, <strong>com</strong>e<br />

acutamente osservava il Desimoni a proposito <strong>di</strong> fatti<br />

analoghi avvenuti fra il Comune <strong>di</strong> Genova e quegli<br />

Arcivescovi, la donazione qui non è che una formola<br />

notarile, ma nasconde una vera e propria espropria-<br />

zione per pubblico interesse. E gli ultimi <strong>di</strong>ritti del<br />

Vescovo sulle acque pubbliche reggiane furono poi<br />

del tutto espropriati dal Comune <strong>di</strong> Reggio precisamente<br />

al Maltraversi e tre anni dopo l'apertura della<br />

zecca, cioè nel 1236, essendo podestà uno dei più<br />

cal<strong>di</strong> fautori della politica <strong>di</strong> Federico II, il marchese<br />

Delfino Pallavicino. I tempi correvano così e s'imponevano<br />

inconsciamente anche a chi pareva volesse<br />

sottomettere l' Italia dei liberi <strong>com</strong>uni ai concetti <strong>di</strong><br />

politica autocratica del secondo Federico.<br />

Ma nel contratto d'appalto della zecca l'espropriazione<br />

<strong>com</strong>unale si vela sotto formule contrattuali<br />

anche più sottili e delicate <strong>di</strong> quelle che abbiamo<br />

citate per il gius d'acque. Forse la data assai recente<br />

del privilegio non acconsentiva che si usassero pro-<br />

ce<strong>di</strong>menti più solleciti e ru<strong>di</strong> che avrebbero potuto<br />

offendere lo stesso imperatore, autore del privilegio;<br />

forse il buon accordo che pare regnasse sempre nelle<br />

relazioni del vescovo Maltraversi gran signore e altamente<br />

rispettato, <strong>com</strong>e ce lo descnve la penna vi-<br />

vace del contemporaneo Salimbene , col Comune ,<br />

importò una forma più riguardosa e più delicata ;<br />

forse tutte due queste con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cose concorsero<br />

nello stesso effetto. Certo è che nel contratto d'ap-<br />

palto del 1233 il vescovo è il vero concedente e<br />

l'appaltatore da lui <strong>di</strong>rettamente ripete la concessione.<br />

Allegato al contratto fra vescovo e appaltatore v'è<br />

un atto importante non meno per la storia della<br />

zecca reggiana ed in genere <strong>di</strong> tutte le <strong>com</strong>unali<br />

italiane dello stesso periodo storico, che per la storia<br />

del <strong>di</strong>ritto pubblico; e in questo atto, che modesta-

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