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Rivista italiana di numismatica e scienze affini - Medievalcoinage.com

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244 EMILIO MOTTA<br />

274. — 1471, settembre 20, Milano. — Lettera dei<br />

Maestri delle entrate ducali al duca G. M. Sforza circa la<br />

spen<strong>di</strong>zione delle monete adulterate e l'esercizio della zecca<br />

milanese [Carteggio <strong>di</strong>plomatico , cartella n. 342, sett. 1471].<br />

« 111. ino Signor. Havendo inteso la deliberatione et bona inten-<br />

tione <strong>di</strong> V. Ex.tia in volere che prove<strong>di</strong>amo che le monete false<br />

et adulterine non habiano corso, né se spendano nel dominio<br />

vostro, et le bone et iuste habiano luocho, non havimo perso<br />

tempo alcuno in consultare et ventillare ben tutto : et corno per<br />

altre nostre havimo advisato V.a Celsitu<strong>di</strong>ne, trovando noi<br />

non potere circa ciò tir (essere) fatta provisione alcuna che<br />

vaglia, se non si fa lavorare la zecha de Y.ra Sig.ria perchè<br />

scagiando le forestiere et adulterine gli sian de le vostre bone<br />

et iuste ad sufficentia. Circa questo cioè de far lavorare <strong>di</strong>eta<br />

zecha, noi havimo praticato et pratichiamo <strong>di</strong>ligentemente de<br />

trovar persone da bene et apte al mesterò, et troviamo bone<br />

<strong>com</strong>pagnie asai, che torrano il carico dessa zecca. Ma vedendo<br />

la corruptela inducta nel corso del oro, el quale oltra lor<strong>di</strong>ne et<br />

cride facte pare sia cresciuto chi per un modo, chi per un<br />

altro, peroch el firino (fiorino) de Camera se spende per libre iiij<br />

sol<strong>di</strong> j et non dovria esser speso si non per libre iiij : similmente<br />

el tirino largo, et ducato ducale et venetiano se spendono per<br />

uno soldo più che non se deno spendere: et il firino (fiorino)<br />

da Reno se spende tri sol<strong>di</strong> più de la meta data : et cosi tutto<br />

laltro oro ha corso più che non debbe havere, niuno se vuole<br />

impazare de <strong>di</strong>eta zecca , se prima non se provede , chel<br />

oro stia firmo ala meta sua data per lor<strong>di</strong>ne et cride facte :<br />

perochè quando se fabricasse la moneta ala ragione de libre iiij<br />

el firino (fiorino) et de altro oro, secondo la meta data, et poi<br />

esso oro montasse, seria danno et ali maestri dessa zecha et<br />

ad V. Sig.ria et ali sub<strong>di</strong>ti suoi, però che la moneta vuole<br />

corrispondere al oro, et lo oro ala moneta equalmente. Unde<br />

havimo promisso ad chi se vuole impazare de lavorare la <strong>di</strong>eta<br />

zecca , che intrano ar<strong>di</strong>tamente ad limpresa , che se pro-<br />

vederà che lo oro starà firmo a la meta sua data per lor<strong>di</strong>ne<br />

et cride facte. Et per dare forma ad questo facto, havimo ben<br />

considerato lor<strong>di</strong>ne facto sopra el spendere del oro et reprobare<br />

de le monete adulterine, et troviamo che la crida et or<strong>di</strong>ne,<br />

del quale man<strong>di</strong>amo la copia aligata ale presente , foe (fu)<br />

maturamente facto, et <strong>com</strong>prehende tutto quelo è necessario ad

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