NTA PRGC_VAR7 maggio 2011 - Comune di Vinovo

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TITOLO IV SUDDIVISIONE DEL TERRITORIO COMUNALE IN ZONE E AREE URBANISTICHE - PRESCRIZIONI Art. 23 Suddivisione in zone e in aree urbanistiche L'intero territorio comunale è suddiviso in "zone urbanistiche" e in "aree urbanistiche": le prime sono individuate con apposito simbolo grafico sulle tavole di progetto (P.2) e da una sigla composta da lettere maiuscole e numero romano (ad es. BR. III); le seconde rappresentano parti delle precedenti e sono individuate attraverso l'aggiunta di un ulteriore numero arabo (ad es. BR.III n.4). Il Consiglio Comunale può apportare limitate modifiche ai confini di aree e/o zone urbanistiche solo per uniformarli alle situazioni di assetto territoriale oggettivamente difformi dalle previsioni urbanistiche (fossi, bealere, recinzioni, muri esistenti, ecc.). Qualora in assenza di tali modifiche si renda inattuabile la previsione di Piano e le varianti non comportino incrementi dell’area urbanistica, ricorrono le condizioni di cui alla lettera a), 8° comma, art.17 della L.R.56/77. Adeguamenti di limitata entità del perimetro delle aree sottoposte a SUE ricadono nelle condizioni di cui alla lettera c), 8° comma, art.17 della L.R. 56/77. Valgono le prescrizioni dell'Art. 2, 3° comma, lettere b), c) e d) delle presenti Norme. Art. 24 Classificazione delle zone urbanistiche Le zone urbanistiche in cui è stato suddiviso il territorio comunale sono le seguenti: IUA: insediamenti urbani aventi carattere ambientale; BR.I: zona consolidata residenziale con capacità edificatoria esaurita; BR.I/s: zona consolidata residenziale con capacità edificatoria esaurita di impianto originario; BR.II: zona consolidata prevalentemente residenziale di impianto unitario; BR.III: zona residenziale parzialmente consolidata; BR.IV: zona consolidata residenziale di impianto rurale; BC: zona destinata ad attività economiche in ambito urbano consolidato; BM: zona destinata ad attività miste, artigianali e commerciali, esistenti; BI: zona destinata ad attività artigianali e produttive esistenti; IC: zona destinata alla distribuzione di carburanti; TR: zona di trasformazione a prevalente destinazione residenziale; TT: zona di trasformazione a prevalente destinazione terziaria-commerciale; TCS: zona destinata ad attività commerciali e sportive in progetto; CR.I: zona residenziale di completamente edilizio; CR.II: zona residenziale di completamente urbanistico; CR.III: zona residenziale di nuovo impianto; DM: zona destinata ad attività miste, artigianali e commerciali, di nuovo impianto; DI: zona destinata ad attività produttive di nuovo impianto; EE: zona agricola; EP: zona per aziende agricole esistenti; VP: zona destinata a verde privato; SP.I: zona destinata a servizi sociali ed attrezzature a livello comunale (art. 21, l.u.r. 56/77); TP: zona destinata ad attività di interesse collettivo (pubbliche, private o di enti). 35
Ai fini della classificazione prevista del DM 1444/68, le zone urbanistiche sono così definite: - la zona IUA è classificata di tipo “A”; - le zone BR.I, BR.I/s, BR.II, BR.III, BR.IV, BC, BM, BI, IC, TR (ad eccezione della TR-01 classificata di tipo “C”), TT, CR.I, CR.II, VP, TP (ad eccezione delle aree TP/s n.1075, TP- 01 n.1005 e TP-02 n.0720 classificate di tipo C) sono classificate di tipo “B”; - le zone CR.III, DM, DI, TR-01, e TCS sono classificate di tipo “C”. Le aree TP n. 1005 e 0720 sono classificate di tipo “C” in caso di interventi di ristrutturazione urbanistica; le aree n.1005 e 1075 sono classificate di tipo C anche per interventi di completamento e nuovo impianto; in tutti i restanti casi possono essere classificate di tipo “B”; - la zona EP è classificata di tipo “E”. Art. 25 Classificazione delle aree urbanistiche arabi. Ciascuna zona urbanistica comprende aree urbanistiche contraddistinte con numeri L'aggregazione delle aree urbanistiche nelle relative zone urbanistiche è definita nelle tavole di Progetto (P2) e riportata nei Quadri Sinottici. Ciascuna area urbanistica si riconduce alla relativa zona di appartenenza per quanto riguarda gli aspetti fondamentali dello stato di fatto ed i criteri principali previsti per la trasformazione, ma può contenere ulteriori specificazioni per quanto riguarda i parametri o le condizioni di edificazione, in modo da tenere maggiormente in conto particolari situazioni del tessuto o dell'impianto urbano in cui si viene a collocare. Particolare attenzione va inoltre posta agli aspetti idrogeologici e geologico-tecnici. Indagini specifiche di settore hanno portato alla formulazione di una specifica zonizzazione del territorio comunale. Ogni intervento edificatorio dovrà quindi attenersi anche alle prescrizioni contenute nell'elaborato AT3.1 - Relazione geologica, all’elaborato AT3.8 – Relazione geologica integrativa e controdeduttiva, ed alle Norme Tecniche di Attuazione per le aree di trasformazione e di nuovo impianto in essa contenute, che possono contenere limitazioni ai tipi di intervento edilizi, alle destinazioni d’uso ammissibili, nonché richiedere particolari attenzioni rispetto al reticolato idrografico esistente e puntuali accertamenti del livello della falda idrica superficiale. Ai fini della determinazione della potenzialità di intervento espressa da ogni singola porzione di territorio è quindi necessario non solo riconoscere la zona urbanistica di appartenenza, ma anche la “classe di pericolosità” attribuita, controllando non solo le tavole di progetto P2.2/1-12 e P2.3/1-2, ma anche la “La Carta di sintesi della pericolosità Geomorfologica e dell’Idoneità all’Utilizzazione Urbanistica, tavole AT3.5 e AT3.6, di cui all’art. 60 delle presenti N.T.A.. L'elenco completo delle aree urbanistiche è riportato nei Quadri Sinottici: le rispettive dimensioni (superfici territoriali, fondiarie, aree a servizi disegnati, viabilità, verde privato, etc.) sono state misurate graficamente mediante strumento informatico e pertanto sono da considerarsi indicative, computate solo al fine della valutazione del dimensionamento del P.R.G. In ogni caso per precisazioni circa l’uso e la validità delle quantità indicate nei Quadri Sinottici (P1.2) si fa riferimento all’introduzione di tale elaborato. 36
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