Dispense del corso di Elementi di Fisica della Materia - Skuola.net
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106 CAPITOLO 6. STRUTTURA DELLA MATERIA<br />
cristallo, dovremmo osservare analoghi effetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffrazione. Tale <strong>di</strong>ffrazione<br />
fu rilevata e misurata da Davisson e Germer, che confermarono pienamente la<br />
vali<strong>di</strong>tà <strong>del</strong>l’ipotesi <strong>di</strong> de Broglie. Nel caso <strong>di</strong> oggetti or<strong>di</strong>nari, la lunghezza<br />
d’onda associata è talmente piccola da non poter essere sperimentalmente<br />
misurabile. Ad esempio, una pallina da golf (massa m = 10 −3 Kg) a una<br />
velocità <strong>di</strong> 10 m/s avrà una lunghezza d’onda <strong>del</strong>l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 10 −32 m ! Per<br />
confronto, si pensi che l’elettrone ha un raggio stimato inferiore a 10 −17 m.<br />
6.1.7 Indeterminazione <strong>di</strong> Heisenberg<br />
La struttura granulare <strong>del</strong>la materia e <strong>del</strong>la ra<strong>di</strong>azione pone dei limiti alla<br />
precisione <strong>del</strong>le misure che possiamo effettuare su <strong>di</strong> loro. Ad esempio, se<br />
voglio sapere dove si trova un elettrone, devo necessariamente inviare su <strong>di</strong><br />
esso un fotone per “illuminarlo”: ma il fotone, interagendo con l’elettrone,<br />
gli comunicherà un impulso e quin<strong>di</strong> una velocità incognità. Un <strong>di</strong>s<strong>corso</strong><br />
equivalente si può fare in termini <strong>di</strong> velocità a scapito <strong>del</strong>la posizione. È<br />
quin<strong>di</strong> impossibile misurare contemporaneamente con precisione arbitraria<br />
posizione e velocità <strong>di</strong> una particella (od onda). Questo è l’enunciato <strong>del</strong><br />
principio <strong>di</strong> indeterminazione <strong>di</strong> Heisenberg, che in termini matematici si<br />
scrive<br />
∆x∆px h,<br />
dove ∆x è l’incertezza nella posizione x e ∆px quella relativa alla quantità <strong>di</strong><br />
moto nella stessa <strong>di</strong>rezione. A livello <strong>di</strong> energia e tempo vale una relazione<br />
analoga ∆E∆t h. Naturalmente, a livello macroscopico, l’indeterminazione<br />
è praticamente uguale a zero, visto il valore estremamente ridotto <strong>del</strong>la<br />
costante <strong>di</strong> Planck 1 .<br />
Il principo <strong>di</strong> Heisenberg consegue dalla natura ondulatoria (per questo<br />
non ha implicazioni sulla vita or<strong>di</strong>naria), precisamente dalle relazioni<br />
<strong>di</strong> Fourier tra pacchetti <strong>di</strong> onde. Le sue conseguenze a livello <strong>di</strong> particelle<br />
microscopiche sono molto importanti, in quanto dobbiamo rinunciare all’idea<br />
classica <strong>di</strong> poter descrivere con precisione il moto <strong>di</strong> una particella. A<br />
posizione e velocità nella meccanica quantistica si sostituisce il concetto <strong>di</strong><br />
onda, e si misura la probabilità <strong>di</strong> trovare tale onda, e quin<strong>di</strong> la particella, in<br />
una determinata zona <strong>del</strong>lo spazio. Nel caso degli elettroni negli atomi, non<br />
avremo quin<strong>di</strong> le orbite, ma gli orbitali, che sono funzioni matematiche che<br />
descrivono la probabilità <strong>di</strong> trovare l’elettrone in una certa zona <strong>del</strong>lo spazio<br />
intorno al nucleo.<br />
1 Esiste un bel e curioso libro, <strong>di</strong> cui al momento non mi sovviene il titolo, nel quale si<br />
prospettano le conseguenze nella vita quoti<strong>di</strong>ana <strong>di</strong> un valore <strong>di</strong> h <strong>del</strong>l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 1 J/s