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Dispense del corso di Elementi di Fisica della Materia - Skuola.net

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5.2. INTERFERENZA E DIFFRAZIONE 93<br />

L’esperienza <strong>di</strong> Young può essere compresa alla luce <strong>del</strong>le relazioni stu<strong>di</strong>ate<br />

per l’interferenza tra due sorgenti coerenti <strong>di</strong> uguale intensità in un<br />

punto lontano. In tal caso, detta x la <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> un punto <strong>del</strong>lo schermo dal<br />

punto centrale, dove viene osservato il massimo principale <strong>di</strong> interferenza, e<br />

θ l’angolo con cui tale punto viene visto dal centro <strong>del</strong>le due fen<strong>di</strong>ture sul<br />

secondo pannello, potremo scrivere x = L tan θ Lθ, se il punto x non si<br />

<strong>di</strong>scosta molto dal centro (in termini <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stanza L). Avremo in tal caso<br />

θ = x/L, e potremo sostituire tale valore in quello determinato nella sezione<br />

precedente con l’approssimazione sin θ θ. Avremo quin<strong>di</strong> per l’intensità<br />

2 πdx<br />

I = 4I0 cos<br />

λL ,<br />

con le relative posizioni per i massimi (frange chiare)<br />

x = m λL<br />

d<br />

e i minimi (zone <strong>di</strong> ombra, frange scure)<br />

x = (2m + 1) λL<br />

2d<br />

m ∈ Z0<br />

m ∈ Z0.<br />

In teoria, le frange chiare dovrebbero avere tutte il massimo <strong>di</strong> intensità<br />

I = 4I0, invece l’intensità <strong>di</strong>minuisce gradualmente a partire dalla frangia<br />

centrale, <strong>di</strong> conseguenza si osservano solo alcune frange intorno alla centrale.<br />

Inoltre ricor<strong>di</strong>amo che per la luce la lunghezza d’onda λ è <strong>del</strong>l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 10 −7<br />

m, per cui una <strong>di</strong>stanza d <strong>di</strong> qualche cm tra le due fen<strong>di</strong>ture è sufficiente per<br />

osservare le frange <strong>di</strong> interferenza.<br />

5.2.3 Interferenza <strong>di</strong> N sorgenti<br />

Vogliamo ora considerare l’interferenza prodotta da N sorgenti coerenti, in<br />

fase tra <strong>di</strong> loro, poste su una retta ad uguali <strong>di</strong>stanze d, che emettono onde<br />

<strong>del</strong>la stessa intensità I0 e pulsazione ω, in un punto lontano P, la cui <strong>di</strong>stanza<br />

r sia molto maggiore <strong>del</strong>la “<strong>di</strong>mensione lineare” <strong>del</strong>le sorgenti, ossia <strong>di</strong> Nd.<br />

La sorgente j-esima emetterà quin<strong>di</strong> un’onda il cui campo elettrico sarà<br />

Ej = E0e i( kj·rj−ωt)<br />

j ∈ {1, . . . , N},<br />

con l’ampiezza E0 in comune alle sorgenti, e ipotizzando la stessa polarizzazione,<br />

in modo da poter passare dai vettori alle sole componenti in quella<br />

<strong>di</strong>rezione. Per ogni onda potremo poi scrivere kj · rj = kjrj = krj, ed andare

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