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Dispense del corso di Elementi di Fisica della Materia - Skuola.net

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4.6. ONDE NEI CONDUTTORI 75<br />

In virtù <strong>di</strong> una velocità <strong>di</strong> deriva nascerà nel metallo una corrente con<br />

densità J = −neevd = nee 2 τ/me E, che possiamo riscrivere nella forma J =<br />

σ0 E, dove σ0 = nee 2 τ/me viene definita conducibilità statica <strong>del</strong> metallo. ne<br />

è il numero <strong>di</strong> elettroni per unità <strong>di</strong> volume, che per un metallo è <strong>del</strong>l’or<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> 10 28 elettroni per metro cubo. Si ricava così per σ0, misurata in (Ohm<br />

per metro) −1 una stima <strong>di</strong> 10 7 . In particolare la relazione J = σ0 E viene<br />

definita legge <strong>di</strong> Ohm microscopica e sancisce in un conduttore la linearità<br />

tra densità <strong>di</strong> corrente e campo applicato 4 , analoga a quella tra polarizzazione<br />

e campo elettrico nei <strong>di</strong>elettrici lineari. La legge <strong>di</strong> Ohm microscopica è<br />

la relazione costitutiva dei conduttori, ossia un’equazione <strong>di</strong> stato tra le<br />

sue grandezze elettriche, laddove la costante σ0 <strong>di</strong>pende esclusivamente da<br />

parametri strutturali <strong>del</strong> conduttore, ma non dai campi ad esso applicati.<br />

Si <strong>di</strong>mostra che la legge <strong>di</strong> Ohm microscopica è valida anche nel caso<br />

<strong>di</strong> campi variabili nel tempo. La con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> base è che il campo E non<br />

vari “troppo” tra un urto e il successivo. In termini matematici, questo<br />

equivale alla con<strong>di</strong>zione ωτ ≪ 1, dove ω è la pulsazione <strong>del</strong> campo elettrico<br />

<strong>di</strong> un’onda incidente sul conduttore. Si ricava che la corrispondente frequenza<br />

deve sod<strong>di</strong>sfare la relazione ν ≪ 10 13 Hz, ossia fino all’infrarosso. Si <strong>di</strong>ce che<br />

ci si trova in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> campi lentamente variabili nel tempo (rispetto ai<br />

tempi caratteristici degli elettroni nel metallo, beninteso !), e tale con<strong>di</strong>zione<br />

verrà verificata nella trattazione microscopica <strong>del</strong>le onde nei conduttori.<br />

4.6.2 Equazioni <strong>di</strong> Maxwell nei conduttori<br />

A questo punto dobbiamo riscrivere le equazioni <strong>di</strong> Maxwell per un conduttore,<br />

tenuto conto che in esso vale la relazione costitutiva tra densità <strong>di</strong><br />

corrente e campo elettrico appilcato J = σ0 E. A tal scopo notiamo che in un<br />

conduttore, non potendo esserci cariche fisse (statiche), la densità <strong>di</strong> carica,<br />

sia libere che <strong>di</strong> polarizzazione, sarà nulla: ρ = 0 5 . Inoltre consideriamo<br />

tale conduttore come lineare dal punto <strong>di</strong> vista mag<strong>net</strong>ico, ossia come un<br />

paramag<strong>net</strong>e o un <strong>di</strong>amag<strong>net</strong>e. In tal caso µ µ0 e possiamo usare il campo<br />

B nelle equazioni <strong>di</strong> Maxwell. Riassumendo, le equazioni <strong>di</strong> Maxwell in un<br />

conduttore sono formalmente identiche a quelle nel vuoto, tranne che per la<br />

presenza <strong>del</strong>la corrente <strong>di</strong> conduzione J = σ0 E. Avremo quin<strong>di</strong><br />

4Difatti tale relazione porta, nel caso <strong>di</strong> un conduttore macroscopico omogeneo, alla<br />

nota legge <strong>di</strong> Ohm usuale V = iR.<br />

5Si noti che l’assenza <strong>di</strong> cariche statiche ρ = 0 non porta automaticamente a una densità<br />

<strong>di</strong> corrente nulla in quanto in tali con<strong>di</strong>zioni l’equazione <strong>di</strong> continuità <strong>di</strong>v J + ∂ρ/∂t = 0<br />

sancisce (ρ = 0 ⇒ ∂ρ/∂t = 0 ⇒ <strong>di</strong>v J = 0) la solenoidalità <strong>di</strong> J.

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