Dispense del corso di Elementi di Fisica della Materia - Skuola.net
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4.5. ONDE NEI DIELETTRICI 65<br />
4.5.3 Teoria microscopica<br />
• Questione <strong>di</strong> energia. Se l’elettrone accelera nel moto <strong>di</strong> oscillazione,<br />
esso emetterà onde elettromag<strong>net</strong>iche. Ma per irra<strong>di</strong>arle, esso<br />
consuma energia a spese <strong>di</strong> quella meccanica, smorzando così il suo<br />
moto. Inoltre ci saranno per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> energia dovute anche ad urti con<br />
altri elettroni ed atomi circostanti. Descriveremo tutti questi effetti in<br />
modo fenomenologico tramite una forza viscosa<br />
Fvis = −meγ dz<br />
dt<br />
dato che lo smorzamento è proporzionale alla velocità <strong>del</strong>l’elettrone e<br />
γ un’opportuna costante che riassume tutti gli effetti succitati.<br />
• Arriva l’onda sull’elettrone. Se il nostro elettrone nell’atomo <strong>di</strong><br />
idrogeno è investito da un’onda elettromag<strong>net</strong>ica, esso subirà una forza<br />
dovuta al campo elettrico <strong>di</strong> tale onda. Consideriamo il caso semplice<br />
<strong>di</strong> un’onda piana armonica propagantesi lungo l’asse x positivo e<br />
polarizzata sulla <strong>di</strong>rezione z in notazione simbolica<br />
Ez = E0e i(kx−ωt)<br />
dove si presti attenzione al fatto che la pulsazione ω <strong>del</strong>l’onda non coincide<br />
con quella propria ω0 <strong>del</strong> moto oscillatorio <strong>del</strong>l’elettrone intorno al<br />
nucleo. La forza subita dall’elettrone sarà allora<br />
Fem = −eEz = −eE0e i(kx−ωt)<br />
• Campo mag<strong>net</strong>ico. Qualcuno si chiederà ora: in un’onda e.m. esiste<br />
anche il campo B, che dovrebbe esercitare sull’elettrone in moto la<br />
forza <strong>di</strong> Lorentz. Questo è vero, ma in un’onda il modulo <strong>del</strong> campo<br />
mag<strong>net</strong>ico B = E/v = nE/c è molto minore <strong>di</strong> quello <strong>del</strong> campo<br />
elettrico e i suoi effetti sono dunque trascurabili.<br />
• Diamoci una mossa. Possiamo quin<strong>di</strong> riformulare l’equazione <strong>del</strong><br />
moto <strong>del</strong>l’elettrone sulla <strong>di</strong>rezione z includendo le <strong>di</strong>verse forze sin qui<br />
considerate, ossia quella <strong>di</strong> richiamo armonica Far = −meω 2 z, quella<br />
viscosa e quella elettromag<strong>net</strong>ica:<br />
d<br />
me<br />
2z dt2 = Far + Fvis + Fem = −meω 2 0z − meγ dz<br />
dt − eE0e −iωt ,<br />
dove abbiamo scelto il riferimento lungo l’asse x <strong>di</strong> propagazione <strong>del</strong>l’onda<br />
in modo che l’atomo si trovi nella posizione x = 0. Eseguendo