Dispense del corso di Elementi di Fisica della Materia - Skuola.net
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58 CAPITOLO 4. ONDE ELETTROMAGNETICHE<br />
• Raggi ultravioletti Intervallo <strong>di</strong> frequenze 7.9 · 10 14 < ν < 5 · 10 17<br />
Hz. Emessi da ra<strong>di</strong>azioni termiche ad altissime temperature e processi<br />
coinvolgenti elettroni un pò più interni degli atomi. Sono anche prodotti<br />
da frenamento <strong>di</strong> particelle cariche. Prodotti dal sole e responsabili<br />
<strong>del</strong>l’abbronzatura (melanina).<br />
• Raggi X Intervallo <strong>di</strong> frequenze 5 · 10 17 < ν < 5 · 10 19 Hz. Prodotti<br />
da frenamento <strong>di</strong> particelle cariche e da eccitazione degli elettroni più<br />
interni degli atomi. Usati per me<strong>di</strong>cina e cristallografia.<br />
• Raggi gamma Intervallo <strong>di</strong> frequenze 5 · 10 19 < ν Hz. Nascono da<br />
processi nucleari e subparticellari. Usati per terapie antitumorali.<br />
La ra<strong>di</strong>azione elettromag<strong>net</strong>ica secondo la teoria quantistica ha una doppia<br />
natura, sia <strong>di</strong> onde che corpuscolare. I quanti <strong>del</strong> campo elettromag<strong>net</strong>ico<br />
sono detti fotoni. Il carattere quantistico <strong>del</strong>la ra<strong>di</strong>azione e <strong>di</strong> conseguenza<br />
la sua natura corpuscolare, aumenta con la sua energia e quin<strong>di</strong> con la sua<br />
frequenza in quanto un fotone <strong>di</strong> frequenza ν possiede un’energia E = hν<br />
con h la costante <strong>di</strong> Planck. In pratica, solo con la luce visibile si comincia<br />
a notare l’aspetto corpuscolare ad esempio nell’effetto fotoelettrico. A<br />
frequenze inferiori tale energia è troppo bassa, mentre a frequenze superiori<br />
l’aspetto corpuscolare <strong>di</strong>venta man mano predominante, fino al caso limite<br />
dei raggi gamma, dove esso è praticamente l’unico rilevabile in virtù <strong>del</strong>la<br />
loro cortissima lunghezza d’onda.<br />
4.3 Polarizzazione<br />
Riguarda le onde trasversali, la esamineremo quin<strong>di</strong> nel caso specifico <strong>del</strong>le<br />
onde elettromag<strong>net</strong>iche. In esse, sia k il vettore numero <strong>di</strong> onda, il cui modulo<br />
equivale al numero <strong>di</strong> onda definito prima e avente come <strong>di</strong>rezione quella <strong>di</strong><br />
propagazione <strong>del</strong>la stessa onda. Quin<strong>di</strong>, essendo l’onda trasversale, in ogni<br />
momento i campi E e B sono ortogonali alla <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> propagazione, k.<br />
Inoltre E e B sono ortogonali tra <strong>di</strong> loro e vale la relazione E × B = EB k/k.<br />
Quin<strong>di</strong>, in un’onda, noti la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> propagazione e il campo elettrico,<br />
il campo <strong>di</strong> induzione mag<strong>net</strong>ica rimane determinato. Da ora in poi quin<strong>di</strong><br />
considereremo soltanto il campo elettrico in un’onda.<br />
• L’estremo libero <strong>del</strong> vettore campo elettrico E descriverà quin<strong>di</strong> una<br />
traiettoria sul piano ortogonale alla <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> propagazione. Si presentano<br />
due casi. Nel primo, tale traiettoria è completamente casuale;<br />
nel secondo invece essa segue una legge precisa. Diremo che l’onda non<br />
od è polarizzata rispettivamente.