Dispense del corso di Elementi di Fisica della Materia - Skuola.net
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20 CAPITOLO 2. DIELETTRICI<br />
(nell’ipotesi che esso rimanga costante all’interno <strong>del</strong> <strong>di</strong>elettrico). Inoltre, si<br />
verifica anche che la V0/Vκ = κ > 1 <strong>di</strong>pende esclusivamente dal materiale,<br />
ma non dalla forma <strong>del</strong> condensatore (si sarebbe ricavato lo stesso risultato<br />
anche se si fosse considerato un condensatore cilindrico o sferico) e dalla carica<br />
accumulata sulle armature (tali esperienze fuorno condotte per la prima<br />
volta in modo sistematico da Faraday nel 1831). Definiamo κ come costante<br />
<strong>di</strong>elettrica relativa <strong>del</strong> materiale, e ɛ = κɛ0 come costante <strong>di</strong>elettrica assoluta.<br />
Dal contesto sperimentale si evince che la costante <strong>di</strong>elettrica κ è sempre<br />
maggiore o al limite uguale ad uno. Dalla relazione V0/Vκ = κ ricaviamo<br />
E0/Eκ = κ, e Cκ = κC0, quin<strong>di</strong> il campo elettrico nel <strong>di</strong>elettrico <strong>di</strong>minuisce<br />
rispetto al vuoto, mentre la capacità <strong>del</strong> condensatore è aumentata. Capiremo<br />
i motivi fisici quando affronteremo la trattazione a livello microscopico<br />
dei <strong>di</strong>elettrici. Le unità <strong>di</strong> misura <strong>di</strong> κ e ɛ sono, rispettivamente, nessuna<br />
(a<strong>di</strong>mensionale) e F/m (come ɛ0). Valori tipici <strong>di</strong> κ sono circa 2-5 per i soli<strong>di</strong><br />
isolanti, 1 per l’aria, alta per i liqui<strong>di</strong> polari (28 per l’alcol etilico e 80 per<br />
l’acqua).<br />
Un <strong>di</strong>elettrico non può sopportare al suo interno campi oltre un certo<br />
limite. Tale limite viene definito rigi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong>elettrica ed è <strong>del</strong>l’or<strong>di</strong>ne tipicamente<br />
<strong>di</strong> 10 6 V/m. Oltre <strong>di</strong> esso, avvengono fenomeni <strong>di</strong> scarica che<br />
danneggiano irreversibilmente il materiale nel caso in cui esso sia solido.<br />
2.2 Meccanismi <strong>di</strong> polarizzazione<br />
A livello microscopico un <strong>di</strong>elettrico è sostanzialmente <strong>di</strong>verso da un conduttore.<br />
Difatti in quest’ultimo esistono cariche libere <strong>di</strong> muoversi al suo interno,<br />
gli elettroni. Di contro, nel <strong>di</strong>elettrico gli elettroni rimangono fortemente legati<br />
ai nuclei atomici. Quando un <strong>di</strong>elettrico si trova in un campo elettrico,<br />
gli elettroni risentono <strong>del</strong>la presenza <strong>del</strong> campo e si spostano <strong>di</strong> un piccolissimo<br />
tratto (<strong>del</strong>l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 10 −15 m per campi intorno a pochi V/m), essendo<br />
essi legati ai nuclei. Tale spostamento viene però effettuato in contemporanea<br />
dal gran<strong>di</strong>ssimo numero <strong>di</strong> elettroni presenti nel <strong>di</strong>elettrico (tipicamente<br />
10 25 per unità <strong>di</strong> volume nei gas e 10 28 nei soli<strong>di</strong>) e si misurano così degli<br />
effetti. Questo movimento degli elettroni produce uno scompenso <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione<br />
<strong>di</strong> carica negli atomi, fenomeno noto come polarizzazione. I due<br />
fondamentali meccanismi <strong>di</strong> polarizzazione sono elencati qui <strong>di</strong> seguito.<br />
• Elettronica. In un atomo neutro in assenza <strong>di</strong> campi elettrici esterni,<br />
il centro <strong>del</strong>le cariche positive, il nucleo, coincide con quello <strong>del</strong>le<br />
cariche negative, ossia quello <strong>del</strong>la nuvola elettronica. Difatti il mo-