Dispense del corso di Elementi di Fisica della Materia - Skuola.net
Dispense del corso di Elementi di Fisica della Materia - Skuola.net
Dispense del corso di Elementi di Fisica della Materia - Skuola.net
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
42 CAPITOLO 3. MEZZI MAGNETICI<br />
3.7 Energia <strong>del</strong> campo mag<strong>net</strong>ico<br />
Nel vuoto, come per il campo elettrico, possiamo associare alla presenza <strong>di</strong><br />
un campo <strong>di</strong> induzione mag<strong>net</strong>ica una densità <strong>di</strong> energia mag<strong>net</strong>ica<br />
um = 1<br />
B<br />
2µ0<br />
2<br />
che rappresenta il lavoro richiesto per la creazione <strong>del</strong> campo in quella zona<br />
<strong>del</strong>lo spazio. Ci chie<strong>di</strong>amo ora come cambia tale energia nel caso in cui nella<br />
zona dove viene creato il campo siano presenti mezzi mag<strong>net</strong>ici. Si potrebbe<br />
procedere come nel caso <strong>di</strong>elettrico, sostituendo µ0 con µ, ma preferiamo<br />
seguire un’impostazione più generale, valida anche per mezzi non lineari e<br />
per comprendere meglio la fisica <strong>del</strong> sistema. A tal scopo, consideriamo un<br />
solenoide ideale, <strong>di</strong> sezione Σ e lunghezza L avente N spire, il numero <strong>di</strong> spire<br />
per unità <strong>di</strong> lunghezza sarà dunque n = N/L, e al suo interno poniamo un<br />
materiale mag<strong>net</strong>ico qualunque.<br />
Le spire <strong>del</strong> solenoide vengono poi chiuse su un circuito dove sono presenti<br />
una resistenza R e un generatore <strong>di</strong> fem E, tutti posti in serie. Sotto tali<br />
con<strong>di</strong>zioni, al passaggio <strong>di</strong> una corrente i in tale circuito si creerà un campo<br />
<strong>di</strong> induzione mag<strong>net</strong>ica uniforme all’interno <strong>del</strong> solenoide. Attiviamo il<br />
circuito, facendo passare la corrente dallo zero iniziale fino a un valore finale,<br />
poniamo i. In tale lasso <strong>di</strong> tempo il flusso <strong>del</strong> campo (che cambia cambiando<br />
la corrente) concatenato con le spire varia, nascerà quin<strong>di</strong> una fem indotta<br />
Ei = − d d<br />
d<br />
Φ(B) = − NΣB = −NΣ<br />
dt dt dt B,<br />
avendo opportunamente scelto il sistema <strong>di</strong> riferimento e ricordando che il<br />
flusso concatenato si ottiene moltiplicando il flusso <strong>di</strong> B per il numero <strong>di</strong> spire<br />
N. Si noti che la derivata rispetto al tempo è totale, in quanto in questo caso<br />
il flusso e il campo B <strong>di</strong>pendono solo dal tempo. L’equazione <strong>del</strong>la maglia<br />
per il circuito risulta<br />
E − Ri + Ei = 0,<br />
ossia<br />
E = Ri + NΣ d<br />
dt B.<br />
Moltiplicando ambo i membri <strong>di</strong> tale relazione per l’elemento infinitesimo<br />
<strong>di</strong> carica trasferito dq = idt abbiamo un’uguaglianza tra lavoro fornito dal<br />
generatore <strong>di</strong> fem da un lato e quello speso nella resistenza per effetto Joule<br />
e nel solenoide per la creazione <strong>del</strong> campo mag<strong>net</strong>ico dall’altro:<br />
Edq = Ri 2 dt + NΣidB.