Dispense del corso di Elementi di Fisica della Materia - Skuola.net
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78 CAPITOLO 4. ONDE ELETTROMAGNETICHE<br />
<strong>di</strong>rezione, poniamo sull’asse z includendo le <strong>di</strong>verse forze considerate allo<br />
stesso modo dei <strong>di</strong>elettrici, tranne quella <strong>di</strong> richiamo armonica, qui assente<br />
dato che l’elettrone non è più vincolato all’atomo. Riformuliamo la forza<br />
viscosa come<br />
1 dz<br />
Fvis = −me<br />
τ dt<br />
in modo tale che la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> energia <strong>del</strong>l’elettrone sia dovuta agli urti,<br />
riassunti nel tempo libero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> cammino τ. Si <strong>di</strong>mostra che questo è il<br />
meccanismo dominante <strong>del</strong>la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> energia degli elettroni nei conduttori,<br />
laddove i processi ra<strong>di</strong>ativi hanno qui importanza molto minore. Per quanto<br />
riguarda l’onda elettromag<strong>net</strong>ica, consideriamo anche in questo caso un’onda<br />
armonica piana propagantesi lungo l’asse x positivo e polarizzata sulla<br />
<strong>di</strong>rezione z in notazione simbolica<br />
Ez = E0e i(kx−ωt) .<br />
La forza subita dall’elettrone ad opera <strong>del</strong>l’onda sarà allora<br />
Fem = −eEz = −eE0e i(kx−ωt)<br />
L’equazione <strong>del</strong> moto sull’asse z <strong>del</strong>l’elettrone in un conduttore sarà allora<br />
d<br />
me<br />
2z dt2 = Fvis<br />
1 dz<br />
+ Fem = −me<br />
τ dt − eE0e −iωt ,<br />
dove abbiamo scelto il riferimento lungo l’asse x <strong>di</strong> propagazione <strong>del</strong>l’onda<br />
in modo che l’elettrone si trovi nella posizione x = 06 .<br />
Soluzione. Riscriviamo l’equazione <strong>del</strong> moto <strong>del</strong>l’elettrone in forma<br />
compatta<br />
z ′′ = − 1<br />
τ z′ − eE0<br />
e −iωt ,<br />
e cerchiamo soluzioni <strong>del</strong> tipo z(t) = z0 exp(−iωt). Avremo imme<strong>di</strong>atamente<br />
z ′ = −iωz(t) e z ′′ (t) = −ω 2 z(t) e sostituendo nell’espressione precedente<br />
si ha, eliminando il fattore exp(−iωt) (cosa che conferma la vali<strong>di</strong>tà <strong>del</strong>la<br />
soluzione, non essendo comparse altre funzioni <strong>del</strong> tempo)<br />
me<br />
−ω 2 z0 = i ω<br />
τ z0 − eE0<br />
,<br />
6 Siccome l’elettrone è puntiforme secondo la trattazione classica, non è qui richiesto<br />
che la lunghezza d’onda sia <strong>di</strong> molto superiore allo stesso raggio <strong>del</strong>l’elettrone. Inoltre,<br />
per lo stesso motivo esaminato nel caso dei <strong>di</strong>elettrici, sono stati trascurati gli effetti <strong>del</strong><br />
campo mag<strong>net</strong>ico <strong>del</strong>l’onda.<br />
me