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Sempre del nostro reporter, Marco Palazzo, la foto 05, scattata aMerklingen, in cui si vede finalmente la ghiaia posata come nellarealtà: il macchinista della 143 graff<strong>it</strong>ata, scendendo dal lato senzabanchina, non dovrà usare necessariamente un paracadute! Sia inpiena linea, che in stazione, l’interbinario è una zona trans<strong>it</strong>ata daesseri umani dotati di gambe e non di ali o trampoli. Nelle tratte adun solo binario la banchina di certo è più stretta, ma mai quantoquella dei binari con massicciata, siano gli “M” o gli “C” moderni.In questi casi si può allargare la base di qualche centimetro perparte e naturalmente poi la scarpata scenderà abbastanza ripida,come si vede nella foto 06 di M. Palazzo, scattata a Vibaden 3 sullalinea secondaria, a binario unico, che va verso una galleria, usatacome terza stazione nascosta o Schattenbahnhof.foto 06Nelle tratte a più binari di norma la ghiaia è perfettamente livellata.In qualche rara foto si vede un leggero avvallamento centraleprobabilmente dovuto ad una recente sistemazione del ballast,ovvero di quella zona cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da materiale incoerente roccioso epressato (nel reale) e che a noi appare, nei binari modello, come unrialzo ruvido che avvolge traversine e rotaie. Nella foto 07 di M.Palazzo un primo piano per il binario M, nel suo plastico in fase direalizzazione, i pregi: le rotaie già scur<strong>it</strong>e, robustezza e ottima presadi corrente. Difetti: esteticamente poco realistici, abrasive le punte165

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