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Vibaden (la realizzazione e l’esercizio)Come detto la prima realizzazione era stata progettata ed assemblatatra il 1987 ed il 1993 interamente con binario “K” Märklin (vedi larara foto 10 del 1993 (nella cartella Miscellanea), molta infamia e pocalode… lode invece al nuovo “C”, che oggi ha raggiunto la piena matur<strong>it</strong>à,anche grazie ai moderni scambi ad ampio respiro, che non poteiutilizzare (perché tra l’altro non ancora in produzione!) e purtroppoper il grande spazio che sottraggono all’esercizio, da tenere inconto durante la realizzazione. Insomma Vibaden 2 nacque in un periododi transizione, perché altrimenti sarebbe stata progettata in modospeculare: infatti la parete di fondo era più lunga di quasi 70 cm,ed invece di accogliere un lungo rettifilo avrebbe potuto essere la zonaideale per la stazione centrale o Hauptbahnhof. Inutile recriminare.Attesi inutilmente, e pazientemente, tra il ’96 ed il ’98 l’arrivo di nuovibinari con curve ampie in “C”, alla fine, sconfortato, utilizzai il vecchio“K” per il doppio ovale esterno, con curve da 120 cm di diametroed il “C” per la zona stazione; anche nella zona dietro il fondale, chenascondeva metà dei rettifili fu utilizzato il “K” e la vecchia (ma robustae sicura!) linea aerea Märklin, mentre nella zona visibile la catenariaera Sommerfeldt. Per un più che evidente risparmio, autocostruiigran parte delle campate che sorreggono la linea aerea in stazione,con un risultato meccanico-estetico, per allora, apprezzabile epiù recentemente ero entrato in possesso di una linea Sommerfeldt diseconda mano: con parte di essa migliorai la zona più visibile (vedi lafoto 07 di M. Palazzo, nella cartella Miscellanea) e ovviamente più accessibiledi Vibaden, impossibile operare sulla vecchia zona della stazione,anche inutile, a meno di non dover smontare (suicidio!) per moltimesi il plastico. Dunque entrando nella stanza dell’impianto (620cm, di cui 550 cm di plastico x 240 cm) ci si r<strong>it</strong>rovava letteralmentestretti come sardine, ed io non sono proprio piccolo! Unico vantaggio èche, per accedere alla centrale operativa, poiché ero costretto a farlostrisciando, sono stato anche costretto a non ingrassare troppo, a tuttovantaggio almeno della salute…! Molti vennero a vis<strong>it</strong>are il Vibadenanalogico, anche un redattore di Tutto Treno.Nel 2001 fu un lavoro di Angelo Parodi, apparso sul n° 226 di iT atentarmi (galeotto fu l’articolo…) verso il dig<strong>it</strong>ale, a cui avevo resist<strong>it</strong>oper 15 anni, e, dopo aver sperimentato le meraviglie con rotabili già334

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