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<strong>Breve</strong> <strong>Storia</strong> <strong>dell'</strong> Automobile italiana 11<br />
che considerarsi ormai una vettura diversa delle sue omonime progenitrici.<br />
- Nel 1907 la 18/24, pur mantenedo l’affidabile motore precedente, cambia<br />
moltissimo nella meccanica. Un compressore co<strong>as</strong>siale serviva per alimentare i servizi<br />
fra cui l’ avviamento.<br />
Fino a quel momento i motori erano “quadri” ma con la 24/32diventano<br />
“superquadri”.<br />
Una di queste vetture di 6371 cc fu utilizzata dalla Regina Madre.<br />
- Nel 1906 entra in produzione la 24/40 che aveva ben 7.363 cc ed un p<strong>as</strong>so<br />
che andava da 290 cm per la corta a 310 cm per la lunga ed adirittura a 350 cm per<br />
una versione lunghissima. Ne furono prodotte ben 557 esemplari.<br />
Una nota curiosa è che le C<strong>as</strong>e consegnavano le vetture senza pneumatici,<br />
delicati e costosi ed il cliente doveva reperili a propria cura e spese.-<br />
Quando fu messa in liquidazione la Fiat-Ansaldi, la Fiat riorganizzò l’azienda<br />
sotto il nome di <strong>Breve</strong>tti Fiat.<br />
La ottima vettura 10/12 HP della Fiat Ansaldi fu prodotta con una modifica al<br />
telaio che le permise, operando una inclinazione posteriore verso il b<strong>as</strong>so, di abb<strong>as</strong>sare<br />
il piano di calpestio consentendo che i posti dietro fossero accessibili con<br />
maggiore facilità.<br />
Fu adottata la tr<strong>as</strong>missione a cardano.<br />
Tuttavia il pensiero radicato in tutti i costruttori d’Europa era che una vera<br />
<strong>automobile</strong> dovesse avere 4 cilindri, ma una vettura di gran cl<strong>as</strong>se doveva averne<br />
almeno 6.<br />
Così la Fiat si gettò nella mischia dei sei cilindri.<br />
La cosa rivelò immediatamente grandi difficoltà sopratutto per quanto concerneva<br />
il momento torsionale dell’albero motore, ma nel 1907 la Fiat esordì ugualmente<br />
con la 50/60 Hp a sei cilindri.<br />
Era una vettura confortevole, sicura ed <strong>as</strong>solutamente priva di vibrazioni come<br />
si conviene ad una sei cilindri tanto che divenne immediatamente la vettura dei Re.<br />
Si trattava di una imponente ed elegante vettura con un motore di 11.044 cc<br />
ed i 6 cilindri erano allocati in tre monoblocchi verticali. Il p<strong>as</strong>so era di mm 3540<br />
atto a supportare carozzeriespaziose, comode ed eleganti.<br />
Nel 1908 vide la luce la 12/14 HP Tipo 1 che era adatta sia all’utilizzo pubblico<br />
che privato avendo un motore di soli 2009 cc.<br />
Questa vettura aveva una caratteristica nuova in quanto i 4 cilindri erano alloggiati<br />
in un unico monoblocco fuso.<br />
La Fiat volle sperimentare sui motori più piccoli la strada del monoblocco<br />
seguendo l’esempio dell’Aquila italiana che lo aveva sperimentato da tempo con<br />
successo.<br />
Contemporanemaente alla Tipo 1 era in produzione anche la Tipo 3 di 4939<br />
cc (20/30 Hp). Nell’anno 1909 fu tentato anche un modello a 6 cilindri triblocco