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Breve Storia dell' Automobile italiana 174 scere quella sconosciuta marca che era ancora la Maserati dal curioso stemma raffigurante il tridente della fontana del Tritone e che portava immediatamente il pensiero a Bologna città dei Maserati. La 26 fu seguita dalla 26 B e contiuò la sua cavalcata vittoriosa partecipando, e ben piazzandosi, in una miriade di competizioni, anche in prestigiose come il Gran Premio d’Italia, la gara di Tripoli per arrivare finanche alla Mille Miglia del ‘29 a tenere “sotto schiaffo” le squadre ufficiali dell’Alfa Romeo, i cui prestigiosi volanti erano stretti fra le mani di Varzi e di Campari, e della Bugatti. Per tutta la corsa, la Maserati ha dominato, perlomeno fino a Terni, ove ... galeotto fu il ponte posteriore e la vettura guidata da Ernesto Maserati fu costretta al ritiro. Il 1929 vide comunque la nascita della 4 che ebbe caratteristice a dir poco eccezionali. Il motore di 4000 cc era un 16cilindri a V disposti su due file con un angolo di 35° dotati di due distinti alberi motori, come due erano gli impianti di accenzione e di alimentazione anche se impiantavano su un unico basamento. In effetti altro non era che un motore che accoppiava su un solo basamento due motori della 26 B. Un ingranaggio collegava i due alberi a gomito alla trasmissione. La vettura esordì guidata da Alfieri a Monza, ma il trionfo fu per mano di Baconin Borzac- Maserati 26 B (Museo dell’automobile Biscaretti Ruffia - Torino) chini che la portò a vincere il record mondiale su 10 Km alla strabiliante velocità di 246,069 Km/h.- L’influenza che all’epoca avevano i records sull’immaginario collettivo era enorme per cui la Maserati saltò immediatamente in cima alle classifiche delle preferenze. Tutti i modelli Maserati subirono varie modifiche e fu perfino creato un nuovo 8 cilindri di 1100 cc. sovralimentato per contrastare le squadre francesi ormai dominatrice fra le “vetturette”. Comunque fu il 1930 che pose la Maserati al top avendo vinto tutte le competizioni con la sua 26 M (stava ad indicare l’evoluzione della vettura base) che aveva
Breve Storia dell' Automobile italiana 175 un potente motore da 2500 cc.- Infatti la nuova vettura rappresentò un enorme progresso tecnico anche per il grande utilizzo di fusioni in lega leggera.- Raccolse vittorie ancora a Tripoli, alla Targa Florio ed al Gran Premio di Roma ove ebbe ragione anche dell’Alfa Romeo P2 aggiornate ed ancora una volta delle Bugatti. Altre vittorie ad Avellino e sul circuito del Montenero in quel di Livorno. Stante lo sconvolgimento creato dalla Maserati si creò un movimento di piloti eccezionale dal momento che le altre costruttrici volevano tornare a vincere. E’ questo il momento che Tazio Nuvolari va alla Ferrari (nata da pochissimo) e Varzi alla stessa Maserati che non voleva cedere spazi e ... scettro. Al gran Premio di Spagna, che si svolgeva a San Sebastian, Varzi porta alla vittoria la sua Maserati seguito dal compagno di scuderia Maggi. Ormai riteniamo impossibile elencare le vittorie della Casa Bolognese senza temere di diventare uggiosi e ripetitivi. Malgrado gli ormai reiterati successi però le condizioni economiche dell’azienda non erano fra le migliori. Troppo grandi gli impegni finanziari per una azienda artigianale ricca di allori, ma povera di soldi. La Maserati A 6 1500 berlinetta carrozzata da Pininfarina (collezione privata) Fu ancora l’intelligenza di Alfieri a salvare l’azienda “dosandola” in modo da garatirne la so- pravvivenza (abbiamo più volte visto in questo volume come i passi troppo lunghi hanno finito sempre per procurare la morte di una miriade di pur buone aziende). Intanto, more solito, i successi sportivi hanno attirato l’attenzione del pubblico estraneo al mondo delle competizioni. Al salone dell’ Auto di Milano del 1931 troviamo così una 26 B carrozzata da Castagna in versione Gran Sport e, verso la fine dell’anno, anche Zagato volle dedicarle una carrozzeria. Tuttavia sull’esperienza della nuova 1100 4C TR la Maserati decise che era troppo oneroso il costo e dimezzò i cilindri dando la stura alla sua lunga serie di 4 cilindri. Questa fu l’ultima operazione fatta da Alfieri Maserati che a soli 44 anni morì improvvisamente il 3 marzo 1932. La immatura scomparsa del fondatore fu un duro colpo per i fratelli Maserati,
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