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Breve Storia dell' Automobile italiana 180 non più macchine complete, ma prive di freni, alberi motori, carburatori, tubi di scarico; tutti particolari questi che sono l’oggetto della trasformazione. Da qui a giungere ad una 1000 ci corre molto poco! Ormai la Abarth 595 (derivata Fiat nuova 500) e 695 (derivata Fiat 600) sono in tutte le corse nazionali ed internazionali riscuotendo ovunque successi e consensi. Nel luglio del 1971 Carlo Abarth, dopo una collabrazione molto stretta con la Fiat durata oltre venti anni, cede definitivamente la sua azienda alla Fiat che adotta il marchio Fiat-Abarth. Una 1000 Abarth in gara Autobianchi A 112 altra famosa elaborazione Abarth
Breve Storia dell' Automobile italiana 181 Siata Giorgio Ambrosini nel 1926 decide di fondare una azienda che producesse parti per vetture, sopratutto Fiat, al fine di migliorarne le prestazioni. Nasce così la Siata (Società Italiana Applicazione Trasformazioni Automobilistiche). L’attività ebbe inizio operando sui motori delle due ammiraglie Fiat dell’epoca, la 524 e la 522. Inoltre intervenne sui motori della Fiat 514 che, a dire il vero, era una macchina molto mal riuscita a causa del pessimo rapporto peso-potenza tanto da essere definita all’epoca “il chiodo”. Comunque non poteva non considerare la Fiat 508 (la Balilla) che invece era una vettura di pieno gradimento del pubblico e, quindi, di ampia diffusione. Spesso la testata, che normalmente era a valvole laterali, tramite un ingegnoso sistema di aste veniva sostituita dalla Siata con una testata a valvole in testa che rendeva i motori pressocchè irriconoscili in quanto a prestazioni. Macchine così riproposte parteciparono a molte gare, condotte anche dallo stesso Ambrosini, e riscossero discrete affermazioni. Negli anni a cavallo del 1930 molte furono le trasformazioni operate su motori tipo 108, 108 S e 108 CS che equipaggiavano la 508 Balilla sia nelle versioni berlina, ma sopratutto spider (Coppa d’Oro) che giunsero a far erogare al generoso propulsore di solo 998 cc ben 48 Cv, più che raddoppiando l’ originaria potenza di 22 Cv, toccando velocità dell’ordine di ben 155 Km/h. Vista la epidemica diffusione della 500 Topolino, l’attenzione della casa non potè che rivolgere le proprie attenzioni alla Topolino realizzando modelli di alto interesse. Dopo la seconda Guerra Mondiale il costruttore pensò di costruire una propria vettura, la Siata 508 su meccanica Fiat 508 Balilla Coppa d’Oro (collezione Selva Bonino) Mitzi, ma lunghe prove ed estenuanti sedute di modifica convinsero Abrosini ad accantonare il progetto in vista di radicali cambiamenti del prototipo. Continuò invece l’attività di trasformazione delle vetture Fiat sfruttando la grande
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