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Breve Storia dell' Automobile italiana 154 riesce a spiegarne il successo. Ancora una volta aveva vinto l’intraprendenza imprenditoriale e ... il genio italico dell’arrangiarsi! L’esordio della vettura avvenne alla Coppa Bezzi nel Circuito del Valentino (Torino) nel settembre 1946 pilotate da Dusio, Nuvolari, Chiron, Sommer, Taruffi, Cortese e Biondetti. Un successo! Primo posto e piazzamento al secondo, terzo e quinto.- Con vero spirito imprenditoriale Dusio si era reso in condizione di offrire agli organizzatori di gare uno spettacolo completo. Malgrado dispo- nesse di grossi mezzi finanziari e di vetture competitive, non possiamo non stupirci nello scorrere l’elenco dei piloti ingaggiati e schierati al Gran Premio del Cairo (Egitto). Si leggono Bandi, Basadonna, Brivio, Chiron, Cortese, de Sauge, Ghersi, Giovanni Lurani (detto Giannino diminuitivo che lo ha seguito per tutta la vita), Marinotti, Pagani, Serafini, Taruffi, Cisitalia 202 spyder Frua (Collezione privata) La coupè 202 carrozzata Pininfarina Un esemplare di questa vettura è in esposizione permanente al Museo di Arte Moderna di New York Tenni ed il giovane pilota motociclistico Alberto Ascari. Il “Circo Dusio” si arricchì in seguito di nomi come Abecassi, Bonetto, Manzon, Shell, von Stuck che, attirati dalle indubbie doti della D 47 si interessarono alla vettura. Dusio “uscendo” dalla pista ora si rivolge a vetture anche di Gran Turismo e prepara una serie di fortunatissime e sensazionali vetturette per la Mille Miglia con guida di Nuvolari e Taruffi e dell’interesse di carrozzieri come Pininfarina che invogliato dal basso profilo del telaio, crea una berlinetta ed una spyder di veramente rara eleganza che finì per fare scuola per la linea italiana. Il solo handicap era rappresentato dal fatto che essendo le vetture tutte realizzate con processo manuale, avevano un costo piuttosto alto.
Breve Storia dell' Automobile italiana 155 Tuttavia ... l’orgoglio è sempre in agguato nella vita degli uomini, per cui Piero Dusio decide di costruire una vettura Grand Prix 1500 cc la cui realizzazione viene affidata allo Studio Porche avvalendosi del lavoro di Ferry Porche, Hruska, Carlo Abarth. Vengono approntati i componenti per 5/6 vetture, ma ne viene montato solo uno che non sentì mai l’odore dell’asfalto in competizione! Per il progetto furono erogati 4/500 milioni (all’epoca era una fortuna!).- Intanto negli anni ‘47/’48 erano state messe in cantiere (come dicevamo) una berlinetta ed una spyder che potevano essere ritenute la quintessenza della eleganza e funzionalità: la 202. Tuttavia il “dopoguerra” si appiattiva verso una normalità’ che sembrava molto duratura nel tempo e le vendite delle 202 andavano scemando. Cisitalia 202 D del 1952 costruita in unico esemplare per la Mille Miglia. Montava un propulsore marino B.P.M. 2736 cc con due carburatori doppio corpo (Collezione privata) Lo sforzo per produrre la Grand Prix 1500 si faceva sentire pesantemente, tanto da divenire quella vettura “l’arma del suicidio” della prestigiosa Casa Cisitalia. Nel 1949 la Cisitalia chiede l’amministrazione Controllata e nel successivo gennaio si apre la procedura di Concordato Preventivo. Con guizzo imprenditoriale Piero Dusio riesce a sottrarre alla debacle della Cisitalia gli studi della 12 cilindri Grand Prix e si trasferisce a Buenos Aires (ove erano in pieno fermento evolutivo) e costituisce la Autocar.- La Cisitalia continua, controllata dai creditori e dallo stesso Dusio che ha mantenuta una quota di partecipazione, nel 1952 e ‘53 producendo la 202 B e 202 C. Tuttavia i telai sono ormai Fiat di serie a longheroni e il corpo vettura deve necessariamente essere più alto e meno filante, per cui la vettura perde molto del suo fascino malgrado i roboanti nomi di fantasia, come “volo radente”, anche se costa meno. Il 1952 vede Dusio, indomabile, partecipare alla Mille Miglia con una 202 D che monta i generosissimi motori marini 2800 cc . Era fra le primissime posizioni quando il cedimento della frizione lo mette fuori causa.
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