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<strong>Breve</strong> <strong>Storia</strong> <strong>dell'</strong> Automobile italiana 134<br />

Lo stesso anno viene prodotto un motore originale. La C<strong>as</strong>a <strong>as</strong>sume un nuovo<br />

logo che sarà poi il definitivo.<br />

Dal 1911 fino al 1915 la produzione si incentrò su un modello unico a 4 cilindri<br />

di 2212 cc.<br />

Nel 1915, un ancestrale richiamo del sangue, porta all’apertura di un reparto<br />

carrozzeria. Fino a quel momento, come tutte le fabbriche esistenti, alla clientela<br />

veniva consegnato solamente l’autotelaio.<br />

Furono rilevati gli stabilimenti Newton (ex Valt) di Torino e Shacchi di Chiv<strong>as</strong>so.<br />

Inoltre la C<strong>as</strong>a si dedicava alla costruzione di autocarri leggeri e quant’altro<br />

necessario all’evento bellico.<br />

Fu rilevata anche la Gnome e Rhòne Fabbrica Italiana Motori, che fu dedicata<br />

ai motori aereonautici 8<br />

cilindri su licenza Bugatti.<br />

Anche per la Diatto<br />

il periodo bellico fu<br />

molto vantaggioso economicamente<br />

tanto che<br />

il 1916 vide un utile di<br />

ben 205.427 lire su un<br />

capitale sociale di sole<br />

lire 1.500.000.<br />

Dopo il conflitto la<br />

Società cambio per ben<br />

Diatto tipo 20 carrozzata Weimann<br />

(Museo Auto - Torino)<br />

due volte la denominazione sociale e solamente nel 1919 <strong>as</strong>sunse il nome di Automobile<br />

Diatto S.A..-<br />

Intanto nel 1919 era uscito un Tipo 30 che altro non era che una riproduzione,<br />

su licenza, del Tipo 23 della Bugatti.<br />

Il piccolo Tipo 10 di solo un litro di cilindrata non ebbe seguito essendo i tempi<br />

prematuri per la diffusione di una vettura di tanta esigua cilindrata.<br />

Nel 1922 al Salone dell’Auto di Milano fu presentata la Tipo 20 costruita sui<br />

disegni acquistati dalla Veltro di Torino (società che ebbe vita brevissima).<br />

La tipo 20 e la consorella 20 S si resero immediatamente popolari e gradite al<br />

pubblico.<br />

Si pensi che la tipo 20 S era in grado di erogare ben 75 CV (la normale solo<br />

40).<br />

La Diatto si ritagliò un’ immagine precisa nel grande firmamento di marche<br />

grandi e piccole che in quel periodo dilagavano in Italia, per merito del motore con<br />

distribuzione a valvole in testa.

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