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Breve Storia dell' Automobile italiana 184 Siata vetrina Siata tipo 36 da record in allestimento “stradale” (collezione Alessandro Ercoli - Firenze) Siata 208 S realizzata da Fiat 8 V (collezione Castellani - Roma)
Breve Storia dell' Automobile italiana 185 Asa Dal 1962 al 1967 in via San Faustino, a Milano, ha operato una fabbrica di automobili di proprietà di Oronzio de Nora che ebbe particolare fortuna e grande importanza. Facendo un passo indietro al 1961 al Salone dell’Automobile di Torino, il carrozziere Bertone presentò un sua creazione che doveva rappresentare lo studio per la vestizione di una vettura sportiva di media cilindrata. La meccanica era stata studiata e realizzata da una consorella della Ferrari, la Sefac, e doveva divenire, nelle intenzioni dell’ingegnere Enzo Ferrari che però smentiva detta diceria, la utilitaria della grande Casa con un prezzo decisamente più abbordabile di quello delle vetture della casa di Maranello. Invece l’Ingegnere per antonomasia, Enzo Ferrari, asseriva di volerla dare in licenza ad una casa esterna, ma che desse sufficenti garanzie di serietà. In fondo così avvenne ed infatti la 1000 fu affidata alla milanese A.S.A. Al salone torinese del 1962 la vettura venne così presentata con il logo di A.S.A. 1000 GT coupè. Questa vettura montava un motore di soli 1032 cc ma era capace di raggiungere agevolmente i 190 Km/h con l’agilità che è stata sempre propria dei motori Ferrari. A Ginevra l’anno successivo fecero il loro ingresso, sempre carrozzate da Bertone, la spider e la GTC. A causa dell’interesse che le vetture riuscirono a suscitare la A.S.A. non riusciva a far fronte alle richieste anche perchè la messa a punto delle macchine era alquanto complicata. Forse per questo, sempre nel 1963, per la Bizzarrini venne costruito dalla Sport Cars di Modena un modello, la GTC 1000, con motore leggermente ridimensionato e sistemato centralmente. Tutte erano fornite di over drive al cambio che aveva 4 rapporti. Inutile dire che l’inizio della fine per l’A.S.A. fu determinato dal solito problema finanziario. Tuttavia venne messa in produzione ancora un nuovo modello, la RB 613 Roll Bar, in vetroresina e con motorizzazioni diverse (1800 e 1300). Vide la luce anche una monoposto per F. 3 con motore Ford-Cosworth. Tuttavia furono tutti inutili tentativi di salvezza dal momento che alla fine del 1967 la A.S.A. chiuse definitivamente le porte degli stabilimenti.
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