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Breve Storia dell' Automobile italiana 28 i fari a goccia ed i tergicristalli incernierati in alto come nella 1500 6c, ma ragioni di costo fecero recedere dall’intendimento. La prima serie vide la luce il 1936 con un motore di 569 cc che portava sulla testata la dinamo e, coassiale, la ventola di raffreddamento del radiatore che era posto dietro al motore. Le sospensioni posteriori erano costituite da due braccetti con semi balestre (serie 500 balestra corta). La soluzione fu scartata dopo pochi mesi in quanto portavano alla rottura dello chassis o dei balestrini stessi. La vetturetta era a due posti pesava 535 kg, aveva una potenza di 13 CV e montava gomme 4.00.15. Dal 1936 al 1948 se ne produssero 122.016 esemplari.- La corrozzeria era prevalentemente aperta con tettuccio in tela, ma alcuni esemplari erano con padiglione interamente in metallo. Al solito qualunque fosse la tinteggiatura del corpo vettura i parafanghi ed i fari erano neri. Furono costruiti anche un consistente numero di furgoni merci. La prima serie adottava posteriormente lo sportello ad anta unica . Tuttavia la crescente richiesta di poter utilizzare anche due posti aggiuntivi (detti di fortuna, ma ... noi diremmo di sfortuna per i malcapitati!) convinse la Fiat a sostituire il motore mod. 500 a valvole laterali con un più moderno motore a valvole in testa (mod. 500 B) che fece aumentare la potenza a 16.5 CV, la testata era sempre in ghisa. Nel 1948 inizia la produzione della "B" e, abbandonando la vecchia consolidata usanza, spariscono parafanghi e fari verniciati in nero e tutta la vettura è in tinta. Alla 500 B, vettura di transizione in attesa delle linee di montaggio della "C", il merito di aver fatto nascere la prima "giardiniera" realizzata sul telaio lungo del furgone. Dal momento che le "B" furono prodotte solamente per quasi due anni, sono stati pochi gli esemplari che videro la luce ed ovviamente ancor meno le "giardiniere" , oggi rarissime, che avendo 4 posti ed un discreto vano bagagli e per non eccedere nel sollecitare troppo il piccolo ma generoso motore furono carrozzate con struttura in legno a vista e tamponature in "Masonite" (un cartone realizzato da trucioli di legno tritato e miscelato ad uno speciale collante). Ottimo il risultato che ne fece scaturire una vetturetta graziosa ed efficente. Smessa la produzione della "B" nasce la 500 C con nuova carrozzeria che incorporava il vano bagagli ed il cofano motore raccordato con i parafanghi che portavano incassati i fari. Fu adottato per la prima volta il riscaldamento per mezzo di uno scambiatore di calore interno all'abitacolo . Anche della “C” viene realizzata una versione “Giardinetta in legno” che solo dopo un paio d’anni viene sostituita da una versione interamente metallica detta “Belvedere metallica” che era sempre bicolore (le bugne di colore diverso men-
Breve Storia dell' Automobile italiana 29 tre il corpo vettura era ormai in tinta avendo la Fiat abbandonato parafanghi e fari neri). La 2800 briolet non avendo avuto mai grande successo di pubblico. La 1400 Fiat 500 B Giardiniera in legno (collezione privata) Gli anni ’50 rappresentarono una svolta epocale per la Fiat che abbandonando i vecchi canoni stilistici seguiti da sempre si avvia su una nuova strada detta “all’americana” lanciando sul mercato una vettura veramente nuova e rivo- Fiat 500 C Belvedere metallica Una menzione merita la 2800 che dovendo rappresentare “la parente ricca” della 1500 6c ne riprese tutte le innovazioni e le strutture. Venne prodotta dal 1938 al 1941 e fu utilizzata quasi esclusivamente quale vettura di grande rappresentanza sia nella versione berlina che ca- Fiat 500 C (Collezione privata) luzionaria: la 1400. Anche la parte meccanica subisce una rivoluzione: niente più telaio ma carrozzeria portante! Nessun aggiustamento e di stile di carrozzerie o di modelli preesistenti, la 1400 fu tutta nuova sia nella
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