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<strong>Breve</strong> <strong>Storia</strong> <strong>dell'</strong> Automobile italiana 81<br />

vetture operando una difficilissima scelta fra esse dal momento che qu<strong>as</strong>i ogni modello<br />

rappresenta un successo in tutto il mondo rendendo il nome “Alfa Romeo”<br />

sinonimo di sportivo, brillante, elegante!<br />

Ci tenterò, ma mi rendo conto che non potrò fare che solo una misera svolazzata<br />

sul panorama delle vetture di questa celeberrima C<strong>as</strong>a.<br />

La RL e la RM<br />

La prima una 6 cilindri di lusso e di pregevolissime prestazioni, la seconda un<br />

modelloridotto a 4 cilindri.<br />

Una particolare attenzione era stata posta nella RLSS (Super Sport) che adottava<br />

addirittura il sistema di lubrificazione “a carter secco”.<br />

La vettura si impose ovunque si present<strong>as</strong>se a gareggiare e conquistò i cuori di<br />

tutti gli sportivi.<br />

Sbarcò in India e vi si attestò molto decorosamente, pur essendo un mercato<br />

quello tradizionalmente legato, anche culturalmente, alla v<strong>as</strong>ta produzione inglese.<br />

Il motore di qu<strong>as</strong>i 3000 cc era brillante e veloce anche se semplicemente <strong>as</strong>pirato<br />

senza nulla togliere all’affidabilità.<br />

Molte le riuscitissime carrozzerie speciali montate su telaio RLSS.<br />

Splendido l’esemplare di RLSS carrozzato da C<strong>as</strong>tagna raffigurato nelle pagine<br />

successive. Fu rinvenuta in queste pregevoli condizioni di originalità e conservazione<br />

da un collezionista trentino nei sotterranei di un c<strong>as</strong>tello su quei monti. Sui<br />

sedili, ricoperti da uno strato consistente di polvere, erano ancora poggiati la cuffia<br />

ed i guanti del gentlman-driver!<br />

A riprova dell’interesse suscitato in India vi mostriamo un esemplare di torpedo<br />

speciale, conservato presso il Museo dell’Alfa Romeo di Arese, costruito su ordinazione,<br />

interamente in alluminio spazzolato per un Marajà indiano. La pregevole<br />

vettura fu riportata in Italia e restituita a nuova vita dall’app<strong>as</strong>sionata, paziente e<br />

competente opera del cavalier Fusi, curatore all’epoca del Museo Alfa Romeo ed a<br />

cui si deve l’ idea e la realizzazione del museo stesso della C<strong>as</strong>a ad Arese (MI).<br />

Ben presto, stante il diversificarsi dell’ attività in sportiva e commeciale, nell’Alfa<br />

Romeo si creò una divisione dei settori ed una certa dualità (e rivalità!) tra Giuseppe<br />

Merosi che dirigeva la sezione delle vetture di serie, e la sezione sportiva che fu<br />

affidata a Vittorio Jano, torinese, figlio del Direttore dell’Arsenale di Torino.<br />

Cominciò così ad esserci una certa virata nelle strategie commerciali della c<strong>as</strong>a<br />

e furono tali e tante le divergenze che portarono Giuseppe Merosi a scrivere all’ing.<br />

Nicola Romeo le sue dimissioni, mal sopportando la nuova linea commerciale!<br />

Insistendo sulle grandi cilindrate l’Alfa Romeo avrebbe potuto senza dubbio<br />

soccombere o, quantomeno, soffrire oltre misura la crisi dei terribili anni ’30.<br />

Per tale ragione fu deciso di diversificare la produzione mettendo in essere le

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