Download this publication as PDF - Breve Storia dell' automobile ...

Breve Storia dell' Automobile italiana 201
Bertone autocarrozzeria
Giovanni Bertone lasciò la cittadina nativa
di Mondovì, ove faceva il carradore, poco più
che ventenne e si trasferì nella grande Torino.
Nela sua nuova città iniziò subito alla Diatto,
ma nella sezione ferroviaria. Fu solo dopo cinque
anni che decise di lasciare la sezione ferrovie
e tornare alle attività stradali mettendosi contemporaneamente
in proprio riprendendo la sua originaria
atività di carradore. Aprì pertanto una officina
di riparazione di carrozze in via Villarbasse.
Dobbiamo attendere, comunque il 1921 per
vedere che Giovanni volgeva il suo sguardo attento
al nuovo mezzo di locomozione: l’automobile.
Lo fece carrozzando una vettura Spa 9000
cui impose una linea continua e filante (per quei
tempi) e l’abbellì con un radiatore a diedro con
due stemmi della Spa a fianco alla punta.
Il risultato fu ositivo e la Spa, cui si aggiunse
presto anche la Lancia, gli affidarono volentieri
autotelai da carrozzare. Ma il suo nome non compaiva
da nessuna parte in quanto tutte le carrozzerie
risulvavano fatte dalle Case madri.
Era, insomma, un ottimo artigiano che lavorava
per conto terzi nel pieno anonimato. Que-
sto strano modo di operare si ripresentò anni dopo
quando negli anni ‘60 dagli stabilimenti di Gru-
Nuccio Bertone
gliasco uscivano le Lancia Flaminia berlina con firma Pinifarina che aveva disegnata
la vettura.
Nel 1934 era entrato in ditta il figlio Nuccio che risultò essere un ottimo manager,
anche se le piccole dimensioni dell’azienda lo costringevano ad impegnarsi in
molte altre mansioni fra cui il disegnatore.
In quegli anni Bertone affrontò direttamente il pubblico con una realizzazione
futuristica presentando al Salone dell’Automobile di Milano la 900 Spueraereodinamica
su meccanica Fiat 527 Ardita sei cilindri.
La vettura aveva molte innovazioni quale il parabrezza avvolgente che anticipaca
quello curvo di tempi molto successivi, cofano motore che copre le ruote di
scorta ed i fari incorporati in un rigonfiamento della calandra che era direttamente
raccordata al cofano motore (come nelle Opel degli anni ‘50), sedile anteriore tre
posti affiancati.