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Breve Storia dell' Automobile italiana 160 Stanguellini L’azienda fu fondata a Modena nel lontano 1879 da Celso Stanguellini, ma aveva ben altre finalità. Bisogna attende venti anni per trovare l’azienda in campo automobilistico. Ciò avvenne ad opera del figlio Francesco che, avendo conseguito qualche buon successo nel campo delle corse ed essendo divenuto concessionario Fiat, pensò di indizzare l’azienda verso questo settore emergente. Fu comunque Vittorio, il figlio, nel 1929 succedendo alla guida dell’azienda pur avendo solamente meno di 20 anni a trasformarla convertendola al mondo delle corse lavorando sui motori della Fiat. La 500 Sport realizzata nel 1939 La prima vettura costruita su meccanica 1100 Troviamo infatti nel 1936 la prima realizzazione su una Fiat 508 Coppa d’Oro che si piazza onorevolmente alla Mille Miglia con l’equipaggio Righetti- Camillini. L’equipaggio anche se non è salito sul podio ha comunque realizzato un ottimo 4° posto. L’Anno successivo una macchina simile miete successi, guidata
Breve Storia dell' Automobile italiana 161 dal conte Rangoni. Solo nel 1938 la Stanguellini si organizza come squadra e si segnala per importanti realizzazioni in campo tecnico sopratutto con l’inizio della collaborazione con la ditta Torricelli di Modena, che realizza speciali carrozzerie per la categoria Sport Nazionale. La produzione di autovetture si specializza su due motori sopratutto: le 1100 cc e la 500 che divenne poi 750. La prima vettura realizzata per la squadra Stanguellini fu una 1100 nel 1938. In seguito si effettuarono studi e venne costruita anche una 2800 cc. I successi in quegli anni furono ottenuti nella Targa d’ Abruzzo, nella Mille Miglie ed in Africa nella Tripoli- Tobruch. Molti i piloti aderirono alla scuderia fra i quali Bertani, Baravelli, Pesci, Leoni, Leonardi, Zanetti, Fioruzzi Scagliorini e Filipponi. La mastodontica macchina con motorizzazione 2800 Intanto la Stanguellini fu lesta a cogliere l’introduzione della nuova categoria Sport ed adottò immediatamente il nuovo telaio tubolare studiato con l’ingengere Massimino sulle proprie macchine. Intanto va ricordato che il rifacimento del classico motore 1100 diede a questo propulsore grande incremento di potenza tanto che la Stanguellini riuscì ad avere ragione sulle Cisitalia e finanche sulla Ferrari 125. Produsse anche una berlinetta 1100 a quattro posti carrozzata da Bertone ed un modello sport da 1500 cc ricavato dal motore 1100 maggiorato. Bisogna attendere il 1948 per trovare la prima carrozzeria “siluro” ed il motore bialbero parto della collaborazione con il tecnico Golfieri che consentirono alla Casa di cimentarsi nelle classi 1100 e 1500 portati al successo da Sinigolfi e Siracusa (un valente pilota di Reggio Calabria) confrontandosi con motori più “blasonati”. La Casa si orientò poi principalmente su macchine 750 cc che furono dotate nel 1955 di un motore quadro (62x62) facendo suoi parecchi titoli nazionali. L’anno successivo invece adottò un motore “piatto” a corsa corta (70x58) che furono brillantemente piazzati sul podio dei vincitori del Campionato Italiano da
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