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<strong>Breve</strong> <strong>Storia</strong> <strong>dell'</strong> Automobile italiana 51<br />
debutto la Lancia Lambda.<br />
Possiamo dire senza tema di smentita che fu una vettura eccezionale ed inusuale che<br />
“resse con onore il mercato” per ben nove anni avendolo inv<strong>as</strong>o con ben 12530<br />
esemplari.<br />
Perchè inusuale? presto detto:<br />
- Carrozzeria autoportante, sistema che Vincenzo Lancia aveva (si dice) copiato<br />
osservando i gusci delle barche, e che fece sparire telaio.<br />
- Coda sporgente a sbalzo dalle ruote posteriori che conteneva un discreto spazio<br />
chiuso per i bagagli.<br />
- Avantreno a ruote indipendenti con ammortizzatori telescopici scelti fra ben 14<br />
progetti effettuati dal tecnico Falchetto (si pensa sia stato fatto riferimento al<br />
sistema di rinculi dei<br />
cannoni).<br />
- Motore a V stretto (14°)<br />
di soli 4 cilindri con una<br />
cilindrata oscillate tra i<br />
2120 della prima serie ai<br />
2570 della nona serie.<br />
Erano motori velocissimi<br />
che giravano fino a 3250<br />
giri/min.- Se si considera<br />
che a quei tempi i motori<br />
nati espressamente per<br />
vetture sportive raggiungevano<br />
i 3000 giri, si può avere idea dell’eccezionalità.<br />
LANCIA Lambda 1/a serie<br />
Lancia intuì che l’interesse del pubblico si sarebbe rivolto verso le fuori serie ed<br />
allestì una serie di “pianali” da consegnare ai carrozzieri (da allora fece così per<br />
tutti i modelli ).-<br />
Tuttavia si pensò che la Lambda fosse troppo piccola per i mercati americani e si<br />
fece uscire nel 1928 la Dilambda destinata prevalentemente a quei mercati.<br />
Fu anche creata la Lancia Motors of America Co. che avrebbe dovuto montare la<br />
Dilambda a Ponghkeepsia (New York).<br />
Malgrado il successo ottenuto dalle 12 Dilambda al Salone di New York del 1927,<br />
il progetto naufragò, forse anche a causa della crisi che colpì il mondo in quegli anni.<br />
Anche in Italia il progetto Dilambda ebbe scarso successo per cui la vettura si tr<strong>as</strong>formò<br />
in Astura, vettura che dovette reggere il titolo di ammiraglia fino al secondo<br />
conflitto mondiale.<br />
Un episodio alquanto interessante nel 1931 fu l’Artena, un 4 cilindri a V stretto<br />
(17°) di circa 2000 cc che avendo un telaio “abbondante” essendo lo stesso<br />
dell’Astura. Incontrò molto per le sue doti di robustezza e di economicità.