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<strong>Breve</strong> <strong>Storia</strong> <strong>dell'</strong> Automobile italiana 146<br />

Amilcar Italiana In effetti è molto difficile parlare dell’Amicar Italiana<br />

dal momento che questa società pur essendo sopravvissuta<br />

solo due anni in effetti ha operato in simbiosi<br />

con la Amilcar francese dal momento che il gruppo di<br />

imprenditori che la gestiva lavorava da anni importando<br />

i pezzi staccati della vetturetta francese che <strong>as</strong>semblava<br />

in Italia.<br />

La domanda che ci si pone è se la Amilcar debba<br />

essere considerata italiana solamente dal 1927 oppure<br />

dal 1925 anno di inzio produzione della Amilcar francese<br />

montata in Italia.<br />

Anche le pubblicità dell’epoca soffrirono di questo dubbio tanto che alcune<br />

vetture venivano commercializzate come Amilcar senza aggettivi ed altre come Amilcar<br />

Italiana.<br />

Proveremo a tracciare un profilo dell’azienda scusandoci per la poca chiarezza<br />

e le frammistioni inevitabili.<br />

La Société Nouvelle pour l’Autmobil Amilcar fu fondata a St. Denise nel 1921<br />

ad opera di Lamy e Akar ce fondendo i loro cognomi e modificando le lettere y e k<br />

diedero vita al nome Amilcar.<br />

Il suo primo modello fu la CC di 900 cc a quattro cilindri in linea. La sua forza<br />

consisteva nel prezzo contenuto e sulle buone doti meccaniche. Ulteriori modificazioni<br />

diedero vita alla CS ed alla C4. Le Amilcar conquistarono sempre buoni piazzamenti<br />

nelle competizioni cui parteciparono.<br />

Ai modelli sportivi furono affiancati due vetture da turismo con carrozzeria<br />

chiusa e precisamente la tipo E e la tipo L.<br />

Vetture di interesse furono il modello CGS caratterizzata dalla mancanza di<br />

differenziale, ed una bella siluro sport, la G6 del 1926, dotata di motore a 6 cilindri<br />

e due alberi a cammes di 1100 cc capace di toccare agevolmente i 200 Km/h.<br />

Per le solite ragioni fiscali di dazi doganali e t<strong>as</strong>se d’importazione in epoca<br />

imprecisata il montaggio delle vetture per il mercato italiano fu realizzato negli stabilimenti<br />

di Lecco dalla Compagnia Generale Automobili con sede a Roma.<br />

Questo creò enorme confusione dal momento che non fu mai chiaro sotto<br />

quale rapporto giuridico la società romana ha operto.<br />

A confondere ancora di più le già torbide acque si aggiunse, come detto, che<br />

spesso le vetturette portavano sul marchio la dicitura Amilcar Italiana.<br />

Si sa solamente per certo che il 1927 la ditta p<strong>as</strong>sò alla Società Industriale<br />

Lombardo Veneta Automobili con sede a Verona. Tuttavia anche in questo c<strong>as</strong>o<br />

non è stato mai possibile chiarire quale fosse la forma giuridica utilizzata per realiz-

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