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Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro - Formez

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Tab. 13 - Condizione <strong>del</strong>le donne in Italia per coorte:<br />

transizione 1995-2003 (valori percentuali)<br />

Coorte Età 1995-2003 Occupate Disoccupate Studentesse Casalinghe<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

6<br />

7<br />

8<br />

9<br />

Totale<br />

Attive<br />

da 17 a 21 anni 16,6 13,9 56,0 13,5 100,0 30,4<br />

da 25 a 29 anni 54,1 11,0 12,3 22,6 100,0 65,2<br />

da 22 a 26 anni 39,0 16,1 21,7 23,2 100,0 55,1<br />

da 30 a 34 anni 57,8 7,2 3,0 32,0 100,0 65,0<br />

da 27 a 31 anni 48,9 11,9 6,0 33,2 100,0 60,8<br />

da 35 a 39 anni 59,5 6,6 0,2 33,7 100,0 66,2<br />

da 32 a 36 anni 51,9 8,0 1,0 39,1 100,0 59,9<br />

da 40 a 44 anni 57,0 4,8 38,2 100,0 61,8<br />

da 37 a 41 anni 52,6 5,7 41,7 100,0 58,3<br />

da 45 a 49 anni 55,1 3,3 41,6 100,0 58,4<br />

da 42 a 46 anni 49,4 3,8 46,8 100,0 53,2<br />

da 50 a 54 anni 45,9 2,2 51,9 100,0 48,1<br />

da 47 a 51 anni 41,8 2,2 56,0 100,0 44,0<br />

da 55 a 59 anni 27,4 1,1 71,5 100,0 28,5<br />

da 52 a 56 anni 28,0 1,6 70,3 100,0 29,7<br />

da 60 a 64 anni 9,4 0,4 90,2 100,0 9,8<br />

da 57 a 61 anni 13,4 0,5 86,0 100,0 14,0<br />

da 65 a 69 anni 2,6 0,1 97,3 100,0 2,7<br />

FONTE: INDAGINE SULLE FORZE DI LAVORO (MICRO-DATI)<br />

Se si considerano la terza, quarta e quinta coorte, che nel periodo<br />

considerato costituiscono la fascia <strong>del</strong>le donne adulte, si vede che,<br />

invecchiando dal 1995 al 2003, restano costanti sia la percentuale <strong>del</strong>le<br />

casalinghe sia anche quella <strong>del</strong>le attive (a cui si possono aggiungere le<br />

studentesse universitarie). Si può quindi pensare che, concluso il periodo degli<br />

studi, ben poche donne di queste coorti siano passate dallo stato di inattive<br />

(casalinghe) a quello di attive (occupate o disoccupate), o perlomeno che<br />

eventuali flussi in direzione opposta si siano compensati. Invece, la netta<br />

riduzione <strong>del</strong>la percentuale di disoccupate per tutte e tre le coorti indica che<br />

molte donne, di queste coorti, negli anni dal 1995 al 2003 sono riuscite a<br />

trovare l’occupazione di cui erano alla ricerca da un tempo più o meno lungo.<br />

Dunque, se per le coorti nate dal 1958 al 1968, una volta entrate nella<br />

vita adulta, i passaggi dallo stato di casalinga a quello di attiva sono<br />

praticamente nulli (al netto di eventuali flussi che si compensano), l’aumento<br />

<strong>del</strong>l’occupazione dal 1995 al 2003 <strong>del</strong>la fascia di donne da 30 a 49 si deve<br />

soltanto a due fenomeni:<br />

- il succedersi <strong>del</strong>le generazioni, che comporta l’ingresso nella vita adulta di<br />

coorti più istruite e più “emancipate” anche a parità di titolo di studio, e quindi<br />

più propense a entrare nel mercato <strong>del</strong> lavoro fin dal momento <strong>del</strong>l’uscita dal<br />

sistema formativo (effetto di lungo periodo);<br />

- il passaggio dalla disoccupazione all’occupazione all’interno <strong>del</strong>le coorti nate<br />

dal 1958 al 1968 (effetto di breve periodo, che però non può essere imputato<br />

all’impoverimento relativo negli anni considerati perché la situazione di ricerca<br />

di lavoro era pre-esistente).<br />

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