Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro - Formez
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Tab. 5 - Confronto fra dati Istat e Movimprese, 2003<br />
Posizioni professionali Istat Cariche nelle imprese Movimprese<br />
Imprenditrici 140.000 Titolari 880.406<br />
Lavoratrici in proprio 775.000<br />
Libere professioniste 288.000<br />
Totale 915.000 Totale 880.406<br />
Dirigenti 79.000 Amministratrici 856.436<br />
Socie di cooperative di produzione 72.000 Socie 696.827<br />
Coadiuvanti nell'impresa familiare 486.000 Altre cariche 287.585<br />
Totale 1.840.000 Totale 2.721.254<br />
FONTE: ELABORAZIONI CNEL SU DATI ISTAT FORZE DI LAVORO (MEDIA) E MOVIMPRESE (31<br />
DICEMBRE 2003)<br />
Come si può osservare, esiste soltanto una vaga corrispondenza tra le<br />
posizioni professionali individuate dall’Istat nell’ambito <strong>del</strong>l’occupazione<br />
indipendente, e le cariche aziendali registrate dalle Camere di Commercio. Il<br />
confronto fa pensare in primo luogo che tra le titolari di imprese ci siano<br />
soprattutto lavoratrici in proprio, piuttosto che donne definibili come<br />
imprenditrici (due ruoli tra cui esistono - com’è noto - notevoli differenze), ma<br />
forse anche libere professioniste, in realtà semplici “titolari” di una partita Iva.<br />
Alle coadiuvanti potrebbe corrispondere, oltre al gruppo generico <strong>del</strong>le “altre<br />
cariche”, almeno una parte <strong>del</strong>le donne iscritte nei registri <strong>del</strong>le imprese come<br />
socie.<br />
Il collegamento meno chiaro è invece quello tra donne collocate<br />
professionalmente nella posizione di dirigenti, e donne che risultano<br />
“amministratrici” di un’impresa: l’elevata differenza quantitativa tra le due<br />
categorie (79 mila a fronte di oltre 856 mila) rende evidente l’ampia varietà di<br />
forme di conduzione di impresa, corrispondenti anche ad attività multiple o<br />
molto diverse, forse non sempre “imprenditoriali”.<br />
Un importante passo avanti nella disponibilità di dati più affidabili sulle<br />
imprese guidate da donne è stato compiuto con l'attivazione <strong>del</strong>l’Osservatorio<br />
<strong>del</strong>l’imprenditoria femminile, promosso da Unioncamere alla fine <strong>del</strong> 2002 169 .<br />
L’Osservatorio individua come “imprese femminili” quelle in cui la<br />
partecipazione <strong>del</strong>le donne è superiore al 50%. Il tasso di partecipazione<br />
femminile è ricavato, a seconda <strong>del</strong>la forma giuridica, dalla proporzione di<br />
donne titolari <strong>del</strong>l’impresa o di azioni/quote di capitale <strong>del</strong>la società, o che<br />
ricoprono la carica di amministratrice. La presenza femminile è distinta in tre<br />
livelli: maggioritaria (oltre il 50% di soci o amministratori), forte (oltre il 60%),<br />
169 Si tratta <strong>del</strong>la Banca Dati Stock View, realizzata e gestita da Infocamere su commessa Unioncamere,<br />
con dati aggiornati ogni sei mesi a partire dal dicembre 2002.<br />
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