Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro - Formez

sulla qualità dell’integrazione socio-lavorativa degli immigrati 216 . Essa concerne
la stessa occupabilità degli immigrati rimasti senza lavoro a seguito dei
processi di ristrutturazione e delocalizzazione dell'industria, soprattutto nelle
aree che maggiormente avevano fornito occasioni di lavoro ai cittadini extracomunitari.
Diverse fonti locali segnalano la crescente quota di prestazioni
sociali richieste dagli immigrati: indennità di disoccupazione, inserimento nelle
liste di mobilità, accesso ai servizi dei Centri per l’impiego. 217
Si genera così una nuova variante dei tanti mismatch che caratterizzano
il mercato del lavoro: quella per cui agli immigrati disoccupati si preferiscono
immigrati non ancora entrati ma per i quali le reti di relazioni attivate (in
genere attraverso altri immigrati) “garantiscono” maggiormente. Ciò sembra
preannunciare una crisi in quella “celebrazione della complementarietà” 218 che
nel giro di pochi anni ha sostituito la precedente “invisibilità” del lavoro
immigrato.
216 Tra gli altri, CNEL, Immigrazione in Italia. Indici di inserimento territoriale. III Rapporto, Roma, 21
settembre 2004; D. Cologna, E. Gregari, C. Lainati e L. Mauri, Dinamiche di integrazione sociolavorativa
di immigrati, Milano, Guerini e Associati, 2005.
217 Vedi i risultati dell’indagine Isfol di cui dà conto G. Baronio, “Gli utenti extracomunitari dei Centri per
l’impiego: un’indagine esplorativa”, in Migrazioni, op. cit.; sull’occupabilità degli immigrati si è
soffermata la ricerca lombarda curata da M. Colasanto, L’occupazione possibile. Percorsi tra lavoro e
non lavoro e servizi per l’inserimento lavorativo dei cittadini non comunitari, Regione Lombardia, 2004.
218 L. Zanfrini, “Il lavoro”, in ISMU, Decimo rapporto sulle migrazioni. 2004, Milano, Angeli, 2005.
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