Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro - Formez

problema, maggiori approfondimenti sono necessari, sia utilizzando alcune
domande della nuova rilevazione circa le esperienze lavorative trascorse, sia
utilizzando i dati sulle assunzioni dei Centri per l'Impiego, che in alcune Regioni
cominciano a diventare informatizzati ed elaborabili 88 .
Fin da questo momento può comunque essere avviata una riflessione
sullo statuto del lavoro temporaneo. In primo luogo, va evidenziato che negli
ultimi 10 anni esso è aumentato specularmente alla riduzione della
disoccupazione. Tra i due fenomeni c'è una relazione, nel senso che
l'abbondanza dei lavori certamente facilita la fuoriuscita dalla disoccupazione
ma ne comporta anche il rientro, nel momento in cui il contratto non viene
rinnovato o il rapporto non viene stabilizzato. Bisogna considerare che, tra le
persone in cerca di occupazione con precedenti esperienze lavorative
nell'ultimo anno, il 52% dichiara di aver perduto il lavoro precedente proprio
per la scadenza di un contratto a tempo determinato.
Per meglio inquadrare lo statuto del lavoro temporaneo in Italia, in attesa
di analisi più approfondite, può essere utile un confronto delle strutture per età
della disoccupazione e del lavoro temporaneo nei vari Paesi europei. Il Graf. 7,
malgrado la singolare disaggregazione per età imposta dall'Eurostat, mostra
che la struttura per età della disoccupazione italiana si è ormai allineata a
quella degli altri Paesi, e che i giovani non sono più la parte preponderante
della disoccupazione, come 10 anni fa.
88 B. Anastasia, "Le tendenze generali del mercato del lavoro", in Veneto Lavoro, Il mercato del lavoro nel
Veneto. Tendenze e politiche. Rapporto 2003, Milano, Angeli, 2003; F. Carmignani e R. Schiattarella,
Tra due mercati del lavoro: il lavoro interinale in Umbria tra marginalità e integrazione, Agenzia Umbria
Lavoro, Perugia 2003.
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