Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro - Formez

Alla produttività, così come alla competitività, hanno prestato costante
attenzione le Forze Sociali, che non avevano ottenuto dal Governo alcuna
risposta o riscontro circa il documento comune stilato il 19 giugno 2003,
significativamente intitolato "Accordo per lo sviluppo, l'occupazione e la
competitività del sistema economico nazionale". I sindacati avevano ripreso
l'iniziativa, dopo mesi di polemiche, nel nuovo clima segnato dall'Assemblea
dei delegati Cgil-Cisl-Uil tenuta a Milano il 10 marzo 2004.
I rapporti fra sindacati e Governo si erano complicati e interrotti con la
riforma delle pensioni approvata in luglio 2004, che Cgil, Cisl, Uil e Ugl
avevano respinto chiamando i lavoratori alla lotta, e sulla quale il governo
aveva posto la fiducia. Dei 17 decreti previdenziali previsti dalla Legge-delega
n. 243, l'unico emanato riguarda il bonus per il posticipo del pensionamento
(36.602 domande al 1° aprile 2005). Sui rapporti sindacati-Governo avevano
altresì influito due ritardi: da un lato, quello nel rinnovare i contratti di lavoro
del settore pubblico, e dall'altro, quello nell'adottare misure per lo sviluppo e la
competitività 16 .
Tutte le organizzazioni avevano chiesto alle controparte datoriale, oltre
che al Governo, un rapporto diverso con le Confederazioni dei lavoratori.
Rivolto alla parte datoriale e al Governo, il segretario generale della Cisl aveva
ricordato: "La coesione sociale è un elemento di competitività" 17 . Di fronte a
una platea di imprenditori, il Presidente della Repubblica aveva richiamato
tutto il Paese: "Il sistema italiano è purtroppo in un periodo di stagnazione.
Bisogna scuoterlo" 18 . Il Governatore della Banca d'Italia aveva a sua volta
sottolineato che "la perdita di competitività si conferma l'elemento di maggiore
debolezza del nostro sistema economico" 19 .
Un mutamento di clima fra imprenditori e sindacati è intervenuto quando
Luca Cordero di Montezemolo ha sostituito Antonio D'Amato alla presidenza di
Confindustria. L’occasione è stata la firma di un accordo interconfederale sul
telelavoro, in linea con la traduzione comune dell'intesa siglata a livello
europeo, accompagnata dal comune auspicio di un "nuovo spirito di
collaborazione". Ciò ha offerto alle Forze Sociali l'opportunità di tornare sulla
questione cruciale dello (stentato) sviluppo italiano. Il nuovo presidente degli
industriali aveva infatti proposto di voltare pagina nelle relazioni con i
sindacati: "Chiamatela come volete: concertazione, dialogo sociale, assunzione
di responsabilità, ma il Paese smetta di litigare" 20 .
Nei primi incontri le Forze Sociali hanno convenuto sulla necessità di
concordare al più presto una linea propositiva con la quale tornare a premere
sul Governo per la questione sviluppo-competitività-Mezzogiorno. Di fronte al
rischio di un declino del sistema Italia è stata pertanto individuata la necessità
di politiche adeguate. Al tempo stesso, è stata posta in agenda la verifica del
16
R. Bonanni, Il Governo sbaglia a rifiutare il dialogo con il sindacato, "Il Sole-24 Ore", 18 maggio 2004.
17
Così Savino Pezzotta, al Consiglio generale della Cisl Lombardia, il 1° marzo 2004.
18
Allocuzione durante l'incontro con gli imprenditori del turismo, 17 marzo 2004.
19
Assemblea generale della Banca d'Italia, 30 maggio 2004.
20
Dichiarazioni rese all'assemblea degli industriali di Lecco, 3 giugno 2004. Vedi B. Veneziani,
Concertazione e occupazione: un dialogo interrotto?, "Lavoro e diritto", n. 2, primavera 2004; G. Loy,
Riflessioni "povere" sulla concertazione all'indomani delle esequie, ivi.
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