Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro - Formez
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imprese, assimilava una parte <strong>del</strong>le posizioni di amministratori e sindaci di<br />
società a quella dei collaboratori coordinati e continuativi, come stabilito <strong>del</strong><br />
resto nel 1995 dalla riforma sulle pensioni (“legge Dini”), ai fini previdenziali. Il<br />
questionario per la rilevazione continua Istat si basa invece sulle collocazioni<br />
professionali dichiarate dai rispondenti, ed è probabile che il gruppo degli<br />
amministratori e dei sindaci - il più numeroso, con 38,1% <strong>del</strong> totale - si sia<br />
massicciamente collocato fra gli imprenditori o i dirigenti.<br />
Le 400 mila unità sono altresì inferiori alle svariate stime che - come<br />
quella di 500 mila unità proposta dal Cnel per il 1999 e di 695 mila per il<br />
2003 54 - si sono cimentate nella conta di questi soggetti. L'interesse dei<br />
ricercatori era quello di identificare la componente essenziale dei "co.co.co.",<br />
quella che presenta un profilo segnato dal consolidato sospetto che molti<br />
rapporti celino in effetti una dipendenza camuffata. Le stime partivano dai dati<br />
sugli iscritti al Fondo previdenziale, invalsi nella denuncia giornalistica e civile<br />
degli impieghi precari, per ricavare quelli sugli attivi, dai quali sottrarre poi vari<br />
profili: amministratori e sindaci (ben 416 mila attivi nel 2003); professionisti<br />
iscritti ad Ordini o Albi; lavoratori con una diversa occupazione principale;<br />
persone già pensionate. Questa sottrazione di profili era possibile incrociando<br />
le tipologie di attività con le aliquote contributive.<br />
Con questa procedura avevano operato vari studiosi 55 , anche a livello<br />
locale, tant'è che risultati identici sebbene indipendenti si erano ottenuti in<br />
Toscana e in Trentino, dove la quota dei "co.co.co." (il 19,7% di quelli iscritti),<br />
consentiva di stimare la componente a rischio in 562.443 unità 56 . L'Inps stesso<br />
ha mostrato di convalidare queste procedure di deflazionamento dei dati<br />
quando ha citato i risultati ottenuti in tal modo dal Cnel 57 , le cui stime per il<br />
2003 sono state convalidate dall’Unioncamere, che nell’indagine Excelsior 2005<br />
ha quantificato il personale temporaneo dichiarato dalle imprese private nel<br />
2004: i co.co.co. e i lavoratori “a progetto” erano 626 mila.<br />
Per agganciare ai dati amministrativi i risultati <strong>del</strong>l'indagine continua,<br />
l'Istat ha seguito a sua volta tali procedimenti di stima considerando soltanto le<br />
collaborazioni per le quali il committente è obbligato a versare i contributi.<br />
Sono così stati individuati - sempre con riferimento al 1999 - 517 mila<br />
collaboratori "puri", cioè privi di altra copertura previdenziale, "per i quali la<br />
54 "Le collaborazioni coordinate e continuative", in CNEL, Rapporto sul mercato <strong>del</strong> lavoro 2002, luglio<br />
2003, pag. 220; "<strong>Lavoro</strong> a progetto e prospettive dei co.co.co.", in CNEL, Rapporto sul mercato <strong>del</strong><br />
lavoro 2003, luglio 2004, pag. 359.<br />
55<br />
Vedi anche: A. Borgarello e F. Cornaglia, "Flessibilità e nuove forme di lavoro", in C. Dell'Aringa (a cura<br />
di), La politica <strong>del</strong> lavoro italiana negli anni recenti: valutazione e impatto, Milano, Angeli, 2002; A.<br />
Accornero e B. Anastasia, Precari veri e presunti, "la voce.info", 25 settembre 2003; F. Berton, L.<br />
Pacelli e G. Segre, Tra lavoro dipendente e lavoro para-subordinato: chi sono, da dove vengono e dove<br />
vanno i lavoratori para-subordinati, CeRP, "Argomenti di discussione", n. 5, 2003; G. Altieri e C. Oteri,<br />
Verso la stabilizzazione <strong>del</strong> precariato?, IRES-CGIL, 2003; M. Marocco ed E. Rustichelli, Dalle<br />
collaborazioni coordinate e continuative al lavoro a progetto, ISFOL, dicembre 2004; S. Pacelli, Il<br />
rapporto Istat sui collaboratori coordinati e continuativi contiene molte conferme, “la voce.info”, 10<br />
maggio 2005.<br />
56<br />
M. Batazzi, “Il lavoro parasubordinato in Toscana: quadro analitico di riferimento ai fini di un sistema<br />
mutualistico”, in Regione Toscana, New Mutu@, Pisa, Edizioni Plus-Pisa University Press, 2004, pagg.<br />
73-75; G. Cabassi, "Percorsi professionali e dinamiche di entrata e di uscita dal mondo <strong>del</strong> lavoro", in<br />
Agenzia <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>, XIX Rapporto sull'occupazione in Provincia di Trento, Trento, giugno 2004, pag. 63.<br />
57<br />
INPS, Rapporto annuale 2003, op. cit., pagg. 110-113.<br />
33