Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro - Formez

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25.000 24.000 23.000 22.000 21.000 20.000 Graf. 2 - Confronto fra occupati e unità di lavoro, 1992-2003 Occupati Unità di lavoro 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 FONTE: ISTAT, LA MISURA DELL'ECONOMIA SOMMERSA Come si distribuisce il lavoro sommerso nei vari settori e nelle varie Regioni? E' presto detto: il "nero" si concentra nell'agricoltura e nel Mezzogiorno (Tab. 2). Rispetto al tasso medio di irregolarità, che nel 2002 è stato del 14,2%, l'agricoltura arriva al 33,7% mentre dieci anni prima era al 25,5%. A distanza, ma sopra la media, vengono i servizi con il 15,5% che nel 2002 erano al 14,5%. Interessanti i dati sui vari rami. Nel commercio, negli alberghi e nei pubblici esercizi il lavoro nero supera la media del settore con il 17,1%, sale nettamente nei trasporti (33,5%) e tocca il massimo nei servizi domestici alle famiglie (41,8%). Stanno invece sotto la media le attività di intermediazione monetaria e finanziaria, e quelle immobiliari la cui quota, dopo essere salita a metà del decennio, è tornata al livello del 1992: 13,9%. Nel grosso del settore industriale il lavoro nero tocca il minimo e rimane stabile intorno al 5,5%, mentre nel ramo delle costruzioni è al 13,9% dopo essere arrivato al 16,2% nel 1997. La distribuzione settoriale del lavoro sommerso si incrocia con quella territoriale. Nelle quattro circoscrizioni il tasso di irregolarità cresce passando dalle Regioni del Nord-Ovest (9,5%) a quelle del Nord-Est (10,3%), del Centro (13,3%) e del Sud (23,1%). Ciò che più colpisce è il vero e proprio balzo delle irregolarità nell'industria, dove dal 2,9% del Nord-Ovest e dal 3,1% del Nord- Est si sale abbastanza normalmente al 7,9% del Centro, ma poi al Sud questa quota balza addirittura al 20,4%: uno degli indicatori più drammatici del divario che separa tuttora il Mezzogiorno dal resto del Paese. Un po' meno marcato il salto che si ha in agricoltura dove il lavoro sommerso, passato dal 21,5% del Nord-Ovest al 26,3% del Nord-Est, al 29,1% del Centro, schizza al 42,1% nel Sud. Meno marcate le differenze riscontrabili nei servizi fra le prime tre circoscrizioni e il Sud. Mentre nei servizi il record 194
delle irregolarità va alla Campania (24,8%), nell'industria va alla Calabria (34,4%), che detiene anche quello dell'agricoltura (53%: un massimo assoluto) e quello generale (30%: la media è del 14,2%). Tab. 2 - Quote di lavoro sommerso per settore e per regione, 2002 Industria Servizi Agricoltura TOTALE Piemonte 3,2 12,7 19,8 9,8 Val d'Aosta 2,6 19,0 29,6 15,3 Lombardia 2,4 12,1 21,4 8,9 Liguria 6,6 12,9 26,2 11,9 Nord-Ovest 2,9 12,4 21,5 9,5 Trentino-A.Adige 6,0 13,1 21,1 9,8 Veneto 2,3 13,0 28,9 13,0 Friuli-V.Giulia 3,7 15,9 30,5 12,0 Emilia-Romagna 3,3 11,9 24,6 9,8 Nord-Est 3,1 12,9 26,3 10,3 Toscana 4,8 13,1 18,4 10,8 Umbria 6,6 16,4 23,8 13,8 Marche 2,8 15,5 27,2 11,4 Lazio 14,8 14,7 39,0 15,5 Centro 7,9 14,4 29,1 13,3 Abruzzo 9,5 14,2 28,7 13,7 Molise 18,0 21,0 30,0 20,9 Campania 20,5 24,8 43,3 25,1 Puglia 18,1 18,6 41,6 21,1 Basilicata 26,4 17,1 34,5 21,5 Calabria 34,4 23,1 53,0 30,0 Sicilia 25,8 22,1 44,6 25,0 Sardegna 12,2 18,3 25,6 17,7 Sud 20,4 21,2 42,1 23,1 TOTALE 7,6 15,5 33,7 14,2 FONTE: ISTAT, LA MISURA DELL'ECONOMIA SOMMERSA Quali sono invece le Regioni con minori irregolarità? Nei servizi è l'Emilia- Romagna (11,9%), nell'industria il Veneto (2,3%) e nell'agricoltura la Toscana (18,4%); rispetto alla media generale, però, la Regione più in regola è la Lombardia (8,9%) 277 . 277 Vedi anche: R. Zizza, Metodologie di stima dell’economia sommersa: un’applicazione al caso italiano, Banca d’Italia, “Temi di discussione” n. 463, dicembre 2002; SVIMEZ, Il sommerso nei contesti economici territoriali: produzione, lavoro, imprese, "Informazioni Svimez", Quaderno n. 22, 2003; Id., Il tasso di irregolarità del lavoro si mantiene intorno al 22% al Sud mentre scende al 10% circa al Nord, "Informazioni Svimez", n. 4-7, aprile-luglio 2004. 195
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