Tab. 5 - Occupati stranieri: distribuzione per sesso, settore e classi di età (2001) Occupati stranieri Incidenza % Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale A. Distribuzione per settore Agricoltura 28.127 9.608 37.735 3,8% 2,3% 3,3% Industria 233.552 51.246 284.798 4,4% 3,0% 4,1% Commercio 66.203 43.899 110.102 2,9% 2,6% 2,8% Altre attività 81.930 121.934 203.864 1,8% 2,8% 2,3% B. Distribuzione per classe d'età 15-29 103.726 64.732 168.458 4,2% 3,6% 3,9% 30-49 290.771 151.783 442.554 3,3% 2,7% 3,1% 50 e oltre 15.315 10.172 25.487 1,0% 1,5% 1,1% Totale 409.812 226.687 636.499 3,2% 2,8% 3,0% FONTE: ELABORAZIONI CNEL SU DATI ISTAT, CENSIMENTO 2001 Il ricorso a manodopera straniera è fortemente diversificato sotto il profilo territoriale. Una netta evidenza ci viene dai dati <strong>del</strong> Censimento 2001 (Tab. 6): l’incidenza degli immigrati sul totale <strong>del</strong>l’occupazione dipendente varia dal livello significativo <strong>del</strong>le principali regioni <strong>del</strong> Nord, dove è sempre superiore al 4% con punta massima in Veneto (4,9%), fino alle punte minime, sotto l’1%, <strong>del</strong>le piccole regioni <strong>del</strong> Sud come Molise, Basilicata e Sardegna. L’incidenza sull’occupazione indipendente raggiunge il livello più alto nel Lazio (3,8%), seguito da Lombardia e Toscana (3,0%): questi dati risentono <strong>del</strong>le maggiori possibilità fornite dalle metropoli per il lavoro autonomo degli stranieri. Nel complesso, l’incidenza degli stranieri è più elevata nel lavoro dipendente (3,3%) che in quello indipendente (2,2%). 136
Tab. 6 - Occupati stranieri per regione e posizione professionale Istat , Censimento 2001 Inps, 2002 Occupati stranieri Incidenza % Dipendenti * Dipend. % dipen. Indipend. Totale Dipend. Indipend. Totale Val. ass. % Piemonte 42.267 8,3% 9.942 52.209 3,3% 2,0% 3,0% 77.289 8,3% Valle d'Aosta 931 0,2% 225 1.156 2,5% 1,5% 2,2% 1.681 0,2% Lombardia 133.103 26,1% 29.654 162.757 4,5% 3,0% 4,1% 234.759 25,2% Trentino-A.A. 12.883 2,5% 2.218 15.101 4,2% 2,0% 3,6% 28.065 3,0% Veneto 71.103 13,9% 10.394 81.497 4,9% 1,9% 4,1% 131.112 14,1% Friuli-V.G. 16.646 3,3% 3.236 19.882 4,5% 2,6% 4,0% 29.935 3,2% Liguria 11.599 2,3% 4.139 15.738 2,9% 2,4% 2,7% 20.359 2,2% Emilia-Romagna 56.887 11,1% 11.632 68.519 4,6% 2,2% 3,9% 100.881 10,8% Toscana 38.588 7,6% 13.232 51.820 3,9% 3,0% 3,6% 71.892 7,7% Umbria 9.677 1,9% 2.294 11.971 4,3% 2,5% 3,7% 15.648 1,7% Marche 18.608 3,6% 3.086 21.694 4,3% 1,7% 3,6% 29.699 3,2% Lazio 49.454 9,7% 17.711 67.165 3,5% 3,8% 3,6% 89.032 9,5% Abruzzo 7.204 1,4% 1.670 8.874 2,2% 1,4% 2,0% 14.413 1,5% Molise 665 0,1% 301 966 0,9% 0,9% 0,9% 1.541 0,2% Campania 10.539 2,1% 3.909 14.448 1,0% 1,0% 1,0% 33.672 3,6% Puglia 8.754 1,7% 2.610 11.364 1,0% 0,9% 1,0% 16.938 1,8% Basilicata 1.060 0,2% 295 1.355 0,8% 0,6% 0,7% 2.229 0,2% Calabria 4.074 0,8% 2.477 6.551 1,0% 1,9% 1,2% 8.708 0,9% Sicilia 14.374 2,8% 4.626 19.000 1,5% 1,5% 1,5% 19.710 2,1% Sardegna 2.214 0,4% 2.218 4.432 0,6% 1,5% 0,9% 4.913 0,5% Non attribuiti - - - - - - - 59.824 - Italia 510.630 100,0% 125.869 636.499 3,3% 2,2% 3,0% 992.300 100,0% Nota: * escluso lavoro domestico. FONTE: ELABORAZIONI CNEL SU DATI ISTAT, CENSIMENTO 2001 E INPS Confrontando i dati regionali sul lavoro dipendente emersi dal Censimento 2001 con quelli elaborati dall'Inps per il 2002 (al di là dei diversi valori assoluti dovuti alla misurazione di stock-flusso e all'inclusione degli esiti <strong>del</strong>la regolarizzazione) esce nettamente confermata la gerarchia nella distribuzione territoriale degli immigrati, con una concentrazione spiccata nelle aree <strong>del</strong> Nord e, in particolare, <strong>del</strong> Nord-Est. In sostanza, la presenza degli immigrati si sovrappone nettamente alla geografia dei livelli di sviluppo. Il Graf. 2 consente di attualizzare e apprezzare l’intensità e la direzione di questa diversificazione. Con riferimento al 2004, è visibile la significativa relazione inversa tra l’incidenza <strong>del</strong>le assunzioni di extracomunitari sul totale da un lato, e il tasso complessivo di disoccupazione regionale dall’altro: il ricorso regolare agli immigrati è nettamente inferiore nelle Regioni dove vi sono quote importanti di disoccupazione. Infatti le assunzioni di lavoratori extra-comunitari sono attorno al 6% in tutte le Regioni <strong>del</strong> Sud, con l’unica eccezione <strong>del</strong>’Abruzzo (dove si arriva al 15%), mentre supera il 20% in tutte le principali Regioni <strong>del</strong> Nord, con livello massimo nel Trentino-Alto Adige per il forte impiego stagionale in agricoltura. 137
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