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Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro - Formez

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anni sono diminuiti, specialmente in Germania e in Italia; in Francia e<br />

Danimarca sono calati anche i tassi di attività dei 25-34enni. Ovunque il<br />

risultato migliore è stato conseguito nella classe d’età 45-54 anni, con le<br />

uniche eccezioni di Olanda e Portogallo dove la crescita maggiore dei tassi di<br />

attività si è avuta nella classe d’età 55-64 anni.<br />

Gli interessanti risultati di un semplice esercizio di scomposizione <strong>del</strong>la<br />

crescita degli attivi sono riportati nella Tab. 3. Per dieci dei principali Paesi<br />

europei la variazione <strong>del</strong>la popolazione attiva è stata ripartita in due parti<br />

componenti: chiamiamo la prima “effetto popolazione”, dovuto a motivi di<br />

natura meramente demografica; chiamiamo la seconda “effetto<br />

partecipazione”, dovuto a scelte di comportamento dei singoli.<br />

Il peso <strong>del</strong>la prima componente è stato calcolato simulando, o meglio<br />

riportando, sulla popolazione 2003 i medesimi tassi di attività specifici per età<br />

registrati nel 1993; il peso <strong>del</strong>la seconda componente, ottenuta per differenza,<br />

è imputabile alla variazione nei tassi specifici di attività per classe d’età.<br />

Tab. 3 - Contributo <strong>del</strong>la demografia e <strong>del</strong>la variazione dei tassi<br />

specifici di attività alla crescita <strong>del</strong>le forze di lavoro<br />

Variazioni per<br />

“effetto<br />

popolazione”<br />

Variazioni per<br />

“effetto<br />

partecipazione”<br />

Incremento<br />

attivi<br />

15-64 anni<br />

Variazioni per<br />

“effetto<br />

popolazione”<br />

Variazioni per<br />

“effetto<br />

partecipazione”<br />

Valori assoluti Valori percentuali<br />

Danimarca 32 -34 -3 - - 100%<br />

Francia 1.787 632 2.419 74% 26% 100%<br />

Germania -335 955 620 -54% 154% 100%<br />

Gran Bretagna 1.475 216 1.691 87% 13% 100%<br />

Grecia 377 311 688 55% 45% 100%<br />

Irlanda 317 200 518 61% 39% 100%<br />

ITALIA 612 869 1.481 41% 59% 100%<br />

Olanda 244 1.087 1.331 18% 82% 100%<br />

Portogallo 407 194 601 68% 32% 100%<br />

Spagna 2.082 1.512 3.594 58% 42% 100%<br />

Totale 10 Paesi 6.997 5.942 12.940 54% 46% 100%<br />

FONTE: ELABORAZIONI CNEL SU DATI EUROSTAT<br />

Nel periodo compreso tra il 1993 e il 2003, nell’insieme dei dieci Paesi<br />

osservati gli attivi tra i 15 e i 64 anni sono aumentati di circa 13 milioni. Di<br />

questi, un incremento di 7 milioni di persone attive, quindi un po’ più <strong>del</strong>la<br />

metà, si sarebbe ottenuto per semplice effetto <strong>del</strong> mutamento demografico -<br />

vale a dire <strong>del</strong>la crescita <strong>del</strong>le classi centrali di età - anche se i tassi specifici<br />

non fossero cambiati. Il resto <strong>del</strong>la crescita, cioè circa 6 milioni di persone<br />

attive, è invece imputabile alle modifiche nei comportamenti, soprattutto alla<br />

maggiore partecipazione al lavoro <strong>del</strong>le donne.<br />

Il ruolo positivo <strong>del</strong>la componente demografica risulta particolarmente<br />

pronunciato in Francia, Gran Bretagna, Portogallo e Irlanda; seguono Spagna e<br />

Grecia. Di peso inferiore alle modifiche nei comportamenti è stato invece il<br />

ruolo <strong>del</strong>la demografia in Italia e, ancor di più, in Olanda, dove la crescita<br />

eccezionale è largamente attribuibile alle modifiche nei tassi di attività <strong>del</strong>le<br />

donne tra i 35 e i 64 anni.<br />

Totale<br />

150

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