Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro - Formez

Tab. 1 - Occupati aggiuntivi previsti nel 1999-2003
per i principali provvedimenti
Provvedimento Destinazione 1999 2000 2001 2002 2003 1999-2003
Legge n. 488/1992 Attività produttive in aree depresse 48.600 2.760 85.961 55.999 42.736 236.056
Legge n. 949/1952 Investim. produtt. imprese artigiane 29.583 14.690 15.224 21.662 18.241 99.400
Legge n. 488/1992 Agevolazioni 488 al turismo 12.658 15.052 17.164 13.105 57.979
Decreto.lgs n. 175/2000 Incentivi per l'autoimpiego 6.489 9.722 19.585 - 15.838 51.634
Legge n. 662/1996 Patti territoriali 20.667 7.275 22.535 283 - 50.760
Legge n. 215/1992 Imprenditorialità femminile 3.346 6.545 225 30.109 7 40.232
Legge n. 488/1992 Agevolazioni 488 al commercio - - 8.969 6.473 3.294 18.736
Legge n. 488/1992 Contratti di programma - 4.614 5.861 4.073 2.844 17.392
Leggi n. 662/1996 e n. 488/1992 Contratti d'area 8.345 263 1.317 2.302 508 12.735
Legge n. 95/1995 Imprenditorialità giovanile 1.176 874 1.146 158 234 3.588
Totale prime 10 leggi 130.864 46.743 175.875 138.223 96.807 588.512
Totale generale 135.204 47.532 177.832 139.151 97.782 597.501
FONTE: ELABORAZIONI CNEL SU: MINISTERO DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE,
RELAZIONE SUGLI INTERVENTI DI SOSTEGNO ALLE ATTIVITÀ ECONOMICHE E PRODUTTIVE,
GIUGNO 2004
Il maggiore impatto occupazionale appare garantito dalla Legge n. 488 del
1992, relativa alle agevolazioni per le attività produttive industriali nelle aree
depresse (236 mila unità), e dalla Legge n. 949 del 1952, relativa agli
investimenti produttivi delle imprese artigiane, con 99 mila unità aggiuntive
previste.
Tra i primi dieci interventi, ben cinque rientrano tra quelli rivolti alla
riduzione degli squilibri territoriali che, nell’insieme, coprono oltre il 62% della
crescita di occupazione attesa. Fra gli strumenti per lo sviluppo locale, spiccano
i Patti territoriali con oltre 50 mila occupati (8,6% del totale) e, a maggiore
distanza, i Contratti di programma con oltre 17 mila occupati previsti (2,9%).
1. I PATTI TERRITORIALI
Introdotti nell’ordinamento con la Legge n. 341 del 1995 258 , i Patti
territoriali individuano il principale tra gli istituti di programmazione negoziata
volti alla realizzazione di nuovi interventi mirati alla promozione dello sviluppo
nelle aree depresse del Paese.
Essi sono basati su un accordo tra più soggetti pubblici e privati
(imprese, enti locali, associazioni imprenditoriali e organizzazioni sindacali,
camere di commercio, ecc.) mirante a individuare obiettivi di sviluppo locale
condivisi, da perseguire mediante la realizzazione coordinata di interventi
produttivi e infrastrutturali.
258 Il primo impulso ai Patti territoriali è venuto nel 1993 dal Cnel, che ha svolto un ruolo centrale nella
fase di avvio, intervenendo tanto nella promozione dei Patti che in quella della loro definizione
progettuale. Questo ruolo è poi stato progressivamente ridotto, dapprima con la Legge finanziaria del
1996, che attribuì maggiori funzioni al Ministero del Bilancio, e successivamente con il graduale
passaggio alle Regioni, non ancora pienamente compiuto, delle competenze in materia. Una
ricostruzione della non sempre lineare evoluzione della normativa di riferimento: P. Magnati, “Il quadro
normativo e le procedure”, in Aa.Vv., I patti territoriali, op. cit.
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