Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro - Formez
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iforma (enti bilaterali, università, consulenti <strong>del</strong> lavoro, comuni), andava il<br />
3,8%. Tutto ciò non modificava il dato di fondo, cioè la predominanza dei<br />
canali di reclutamento informali, ma sembrava indicare una nuova attenzione<br />
verso quelli formali, che la riforma si proponeva di potenziare.<br />
L'inchiesta con la quale a fine 2004 l’Isae ha verificato gli andamenti<br />
effettivi rispetto alle previsioni, aggiornando anche le aspettative per il 2005,<br />
segnala una ulteriore perdita di appeal dei Centri per l’Impiego, a cui ha fatto<br />
ricorso appena il 4,6% <strong>del</strong>le imprese che hanno effettuato assunzioni; poco più<br />
alta è la previsione per i successivi dodici mesi: 5,7% 101 . Però sono soprattutto<br />
le agenzie private e gli altri soggetti pubblici a evidenziare una performance<br />
<strong>del</strong>udente, con una quota che è circa la metà rispetto all'anno prima: 5,3% e<br />
0,9%.<br />
Il canale di reclutamento preferito dalle imprese sono invece le agenzie di<br />
lavoro temporaneo e di staff leasing: vi ha fatto ricorso, per "missioni"<br />
interinali, il 22,8% <strong>del</strong>le imprese che hanno assunto lavoratori, cui si aggiunge<br />
l'1,4% di quelle che hanno utilizzato personale con lo staff leasing. Si noti che<br />
queste quote sono più alte nelle imprese industriali (interinale 27,4%, e staff<br />
leasing 1,6%), mentre sono notevolmente più basse in quelle dei servizi<br />
(interinale 9,7%, e staff leasing 0,5%). All'infuori <strong>del</strong>la somministrazione a<br />
tempo indeterminato, si tratta dunque di percentuali sensibilmente superiori<br />
sia a quelle rilevate dall’Isfol che a quelle risultanti all’Isae nell’inchiesta<br />
precedente.<br />
Bisogna aggiungere che le intenzioni dichiarate dalle imprese industriali<br />
per il 2005 sembrano andare oltre: la quota <strong>del</strong>le agenzie di somministrazione<br />
di lavoro temporaneo e di lavoro permanente sale al 28% per il primo e<br />
all'1,5% per il secondo. Qualche incertezza affiora invece nei servizi, dove le<br />
previsioni 2005 sono inferiori al consuntivo 2004 (7,4% per il primo e 1% per il<br />
secondo), pur segnando una crescita <strong>del</strong> 20% rispetto alle intenzioni di un<br />
anno prima.<br />
In base a questi elementi, sembra di poter dire che l’ampliamento <strong>del</strong>lo<br />
spazio riservato ai canali di reclutamento formali è un obiettivo ancora lontano.<br />
Può darsi che sia ancora presto per dare un giudizio consolidato, ma bisogna<br />
constatare intanto che la quota di assunzioni previste tramite canali informali è<br />
rimasta ferma: era il 70,8% <strong>del</strong>le assunzioni previste nell’indagine Isfol sul<br />
2002 e il 70,5% <strong>del</strong>le assunzioni previste nell’inchiesta Isae a fine 2003. Ciò ha<br />
trovato conferma nell'indagine condotta un anno dopo, sia per le assunzioni<br />
effettuate nel 2004 (70%) sia per le previsioni sul 2005 (70,5%).<br />
Non può dunque dirsi vinta, al momento, la scommessa di ampliare le<br />
opportunità di scelta moltiplicando i soggetti coinvolti. Non sono peraltro i<br />
Centri per l’Impiego a presentare il consuntivo peggiore, anche per le risorse<br />
<strong>del</strong>l’Unione Europea che vi ha destinato l’intera disponibilità <strong>del</strong> Fondo Sociale<br />
per il 2000-2006, in coerenza con la Strategia europea per l’occupazione.<br />
Tardano invece ad affermarsi i nuovi soggetti, pubblici ancor più che privati,<br />
mentre ha assunto una dimensione ormai ragguardevole la quota coperta dalle<br />
ex agenzie di lavoro interinale, le più diffuse, conosciute e accreditate 102 .<br />
101<br />
“Le innovazioni <strong>del</strong>la Legge Biagi e le assunzioni <strong>del</strong>le imprese in un’indagine ad hoc", ISAE, Le<br />
previsioni per l’economia italiana, febbraio 2005, op. cit.<br />
102<br />
Vedi, negli Approfondimenti, I nuovi servizi all'impiego.<br />
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