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contenuto. Non solo: la ripresa dell'occupazione nei due anni successivi al 1995 è tutta femminile, mentre i maschi continuano a perdere posti. Quando dopo il 1997 comincia la ripresa, essa porta un segno femminile più che maschile; il culmine viene toccato con il 2001, poi la creazione di posti rallenta ma resta favorevole alle donne. Il segnale che quel ciclo si è concluso viene ancora una volta dall'occupazione femminile, che fra il 2003 e il 2004 perde slancio: infatti alle donne vanno ben pochi posti in più degli uomini. Il Graf. 5 dà conto invece delle variazioni intervenute nella disoccupazione. Qui gli andamenti sono lievemente diversi. Si nota che, in parallelo al calo di occupati provocato dalla crisi del 1992-93, c'è fra gli uomini un immediato boom dei disoccupati; esso declina abbastanza rapidamente, ma risale con alcuni colpi di coda nel 1996-97 e nel 1997-98. Fra le donne il fenomeno si presenta all'inizio meno grave, ma poi la disoccupazione le colpisce duramente, sia nel secondo anno dopo la crisi, e più degli uomini a metà del periodo: si noti la crescita fra il 1997 e il 1998. Dopo il giro di boa del 1998-99, il calo dei disoccupati favorisce inizialmente gli uomini ma già dall'anno dopo favorirà le donne, con la sola vistosa eccezione del 2002-2003, che facendo lievemente risalire le disoccupate (ma non i disoccupati) segnala il cambio del ciclo. Il 2004, rispetto al 2003, mostra poi un drastico calo delle disoccupate, che ha fatto pensare al cosiddetto "effetto scoraggiamento", di cui parleremo più avanti. 3. DISTRIBUZIONE E DISLOCAZIONE DEI POSTI Vediamo ora la distribuzione e la dislocazione dei posti cominciando dagli occupati, che nel 2004 sono giunti a 24.404 mila unità 25 (Tab. 3). Per sesso: Le donne, giunte a 8 milioni 783 mila unità, sono aumentate in media più degli uomini, giunti a 13 milioni 622 mila unità (1% contro 0,6%). Questo è avvenuto anche nelle Regioni del Centro (3,8% contro 1,6%); invece, nelle Regioni del Nord-Est le donne sono aumentate mentre gli uomini sono diminuiti (+0,1% contro -0,3%); nelle Regioni del Nord-Ovest sono aumentate meno degli uomini (0,8% contro 1,6%); e nelle regioni del Mezzogiorno sono diminuite meno degli uomini (-0,2% contro –0,5%). Per zona: gli occupati sono aumentati sensibilmente nelle Regioni del Centro (2,5%) mentre in quelle del Nord si sono mossi con la media nazionale (0,7%). Nel Nord-Ovest, invece, sono aumentati dell'1,2% mentre nel Nord- Est sono diminuiti dello 0,1%; nelle Regioni del Mezzogiorno, infine, sono lievemente diminuiti (-0,4%) 26 . Per settore: nelle costruzioni, che impiegano un milione e 833 mila persone, i posti sono aumentati del 5,2%, mentre nell'agricoltura, che ne impiega 990 mila, sono aumentati del 2,4%. Invece nei servizi, che impiegano 25 Purtroppo l'avvio della nuova serie Istat ha rinviato il rilascio dei dati sulle medie annue, che contengono informazioni analitiche indispensabili all'analisi dei cambiamenti, e che generalmente erano disponibili on line già a marzo. 26 ISTAT, Rilevazione sulle forze di lavoro, IV trimestre 2004, 21 marzo 2005; Banca d'Italia, Bollettino economico, n. 44, marzo 2005. Ciò contrasta con l'andamento del reddito prodotto, la cui "inversione ciclica" per il Sud viene segnalata dal Dipartimento per le Politiche di sviluppo del Ministero dell'Economia e delle Finanze: vedi la Sintesi del Rapporto Annuale 2004, op. cit., pag. 6. 14
14 milioni 546 mila persone, i posti sono aumentati appena dello 0,6%; nell'industria in senso stretto, che impiega 5 milioni e 36 mila persone, sono addirittura diminuiti dello 0,9%. (Sommando costruzioni e industria, dove lavorano 6 milioni 868 persone, si ha che l'occupazione è aumentata in media dello 0,7%.) Tab. 3 - I grandi aggregati del mercato del lavoro, 2003-2004 Variazioni 2003-2004 2003 2004 000 % ITALIA Forze di lavoro 24.289 24.365 76 0,3 Occupati 22.241 22.404 163 0,7 Dipendenti 16.044 16.117 73 0,5 Indipendenti 6.197 6.287 90 1,4 Disoccupati 2.048 1.960 -88 -4,5 Inattivi 14.141 14.389 248 1,8 NORD Forze di lavoro 11.837 11.944 107 0,9 Occupati 11.359 11.436 77 0,7 Dipendenti 8.195 8.244 49 0,6 Indipendenti 3.165 3.192 27 0,8 Disoccupati 478 508 30 5,9 Inattivi 5.509 5.556 47 0,9 CENTRO Forze di lavoro 4.755 4.854 99 2,1 Occupati 4.427 4.537 110 2,4 Dipendenti 3.187 3.224 37 1,2 Indipendenti 1.236 1.313 77 5,8 Disoccupati 328 317 -11 -3,4 Inattivi 2.535 2.544 9 0,4 SUD Forze di lavoro 7.697 7.567 -130 -1,7 Occupati 6.454 6.431 -23 -0,4 Dipendenti 4.662 4.649 -13 -0,3 Indipendenti 1.792 1.782 -10 -0,6 Disoccupati 1.242 1.135 -107 -9,4 Inattivi 6.097 6.289 192 3,1 FONTE: ISTAT, FORZE DI LAVORO, MEDIE 2003 E 2004 Per posizione: i 16 milioni 117 mila occupati dipendenti sono aumentati sensibilmente meno dei 6 milioni 287 mila indipendenti (rispettivamente dello 0,5% e dell'1,4%), il che costituisce una vistosa novità. Considerando le zone, questo divario è modesto nelle Regioni del Nord (0,6% contro 0,8%) ma risulta molto maggiore in quelle del Centro (1,2% contro 5,8%); al Sud il divario é doppiamente rovesciato: diminuiscono sia i dipendenti sia gli indipendenti, ma i primi diminuiscono meno degli ultimi (dello 0,3% anziché dello 0,6%). 15
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