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Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro - Formez

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I settori interessati sono l’industria, l’agroindustria, i servizi, il turismo e,<br />

più di recente, 259 l’agricoltura, la pesca e l’acquacoltura. Essi possono essere<br />

attivati su tutto il territorio nazionale, fermo restando che le specifiche risorse<br />

destinate dal Cipe sono riservate esclusivamente ai patti attivabili nelle aree<br />

depresse. Le competenze per la gestione dei Patti territoriali, trasferite nel<br />

2001 al Ministero <strong>del</strong>le Attività produttive, sono in corso di ulteriore<br />

trasferimento alle Regioni. 260<br />

In base ai riferimenti regolamentari e normativi che si sono succeduti nel<br />

tempo si distinguono diverse “generazioni” di Patti, che hanno portato in<br />

complesso all’approvazione di 220 Patti nazionali (Tab. 2), ai quali vanno<br />

aggiunti i 10 Patti comunitari per l’occupazione 261 .<br />

Tab. 2 - Patti nazionali per anno di attivazione<br />

e finanziamento previsto<br />

Anno di<br />

attivazione Numero<br />

Finanziamento<br />

previsto<br />

(milioni di €)<br />

Prima generazione 1997 12 371<br />

Seconda generazione 1999 39 1.278<br />

Bando 10 ottobre 1999 2001 28 1.003<br />

Con istruttoria conclusa entro il 31.12.1999 2001 7 165<br />

Agricoli 2001 91 1.386<br />

Calamità naturali 2001 32 902<br />

Con istruttoria conclusa entro il 28.2.2001 2004 11 440<br />

Totale 220 5.545<br />

FONTE: ELABORAZIONI CNEL<br />

La distribuzione dei Patti attivati in base alla situazione aggiornata a tutto<br />

il 2003 viene esposta in modo analitico dal Ministero per le Attività<br />

produttive 262 (Tab. 3). La maggior parte (142 su 209) riguarda il Mezzogiorno,<br />

dove si concentra il 63% <strong>del</strong>le iniziative imprenditoriali agevolate, il 54% degli<br />

investimenti attivati, e il 78% <strong>del</strong>le agevolazioni. In complesso l’incremento di<br />

occupazione previsto ammonta a quasi 76 mila unità, per il 68% nel<br />

Mezzogiorno.<br />

259<br />

Delibera Cipe n. 127, <strong>del</strong> 1998.<br />

260<br />

Con la <strong>del</strong>ibera Cipe n. 26 <strong>del</strong> 2003, i patti sono divenuti strumenti regionalizzati. Di fatto, utilizzando<br />

la gestione in regime di service, essi continuano in prevalenza a essere seguiti a livello centrale. Solo le<br />

Regioni Campania e Veneto hanno avviato le procedure necessarie per assumerne la gestione diretta.<br />

261<br />

Nel 1996, in occasione <strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong> Europeo di Firenze, ha preso avvio l’esperienza dei Patti<br />

territoriali europei per l’occupazione che, in tutta l’Unione, ha riguardato 90 esperienze finanziate con i<br />

fondi strutturali; dei 10 attivati in Italia, 9 interessano aree <strong>del</strong> Mezzogiorno. Accanto ai progetti di<br />

investimento privato e alla realizzazione di opere infrastrutturali, essi prevedono anche il<br />

cofinanziamento di progetti di servizio e politiche sociali e <strong>del</strong> lavoro: Ministero <strong>del</strong>l’Economia e <strong>del</strong>le<br />

Finanze–Dipartimento per le Politiche di Sviluppo, Rapporto annuale 2004, Roma; P. Magnati, in Aa.Vv.,<br />

I Patti territoriali, op. cit., pag. 39 e segg.<br />

262<br />

Ministero <strong>del</strong>le Attività produttive, Relazione sugli interventi di sostegno alle attività economiche e<br />

produttive, Roma, giugno 2004.<br />

185

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