Una parola tira l'altra - AM Cirese
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I PROVERBI DI PREFERENZA 113<br />
Ma si può essere ostinati, e cioè si può provare a vedere che senso assumerebbe lo<br />
schema (~p&q)P(p&~q), con la sua conseguenza qPp, quando lo si volesse trasferire<br />
dal proverbio [6] al proverbio [5]. Ne risulterebbe la seguente interpretazione (di<br />
superficie) di p e di q:<br />
p: gallina ~p: uovo<br />
q: oggi ~q: domani<br />
<strong>Una</strong> tale interpretazione, come s'è accennato, è palesemente assurda (oltre che<br />
scorretta).<br />
Ma si può guardare meno in superficie; ed allora ci si avvede che l'uovo e la gallina -<br />
che, lo si noti, sono entrambi dei beni - si unificano e si distinguono in rapporto alla<br />
loro grandezza o consistenza o quantità: in sostanza, dalla congiunzione-opposizione<br />
gallina/uovo si ricava che gallina sta a significare un bene grande (o maggiore), e di<br />
contro uovo sta a significare un bene piccolo (o minore).<br />
Quanto poi a oggi/domani - se per semplicità tralasciamo il carattere anche temporale<br />
della loro congiunzione-opposizione: subito/più tardi e simili - non è difficile<br />
riconoscere la presenza del riferimento alla certezza o meno degli eventi: in altre<br />
parole, oggi viene tra l'altro a significare (evento) certo, e domani (evento) incerto;<br />
inoltre va ovviamente esteso a oggi/domani il riferimento agli eventi positivi o<br />
desiderabili, e cioè ai beni, che era presente in uovo/gallina, per cui potrà dirsi che,<br />
nel caso specifico del proverbio [5], oggi/domani equivale a certezza/incertezza di un<br />
bene.<br />
Siamo così in presenza di due assi semantici--quello che diremo della<br />
CONSISTENZA e quello che chiameremo della CERTEZZA - ambedue riferiti<br />
all'insieme delle cose desiderabili o desiderate, dei valori positivi, e insomma dei<br />
BENI. Potremmo esprimere grossolanamente il tutto stabilendo che per [5] vale la<br />
seguente interpretazione:<br />
b&p: bene grande b&~p: bene piccolo<br />
b&q: bene certo b&~q: bene incerto<br />
A differenza di [6] lo schema di [5] dunque sarebbe<br />
((b&~p)&(b&q))P((b&p)&(b&~q))<br />
semplificabile in<br />
(b&~p&q)P(b&p&~q)<br />
che può leggersi: un bene piccolo ma certo è preferibile a un bene grande ma incerto,<br />
o simili.<br />
La conseguenza ovviamente ne sarebbe che