Una parola tira l'altra - AM Cirese
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I PROVERBI DI PREFERENZA 121<br />
I tre gruppi di valori della funzione Ψ definiscono sull'insieme V degli<br />
eventi tre sottoinsiemi:<br />
• il primo è costituito da tutti e soli gli eventi che, in relazione ad una<br />
determinata situazione k, portano un incremento positivo;<br />
• il secondo è costituito da tutti e soli gli eventi che, in relazione alla<br />
stessa situazione k, portano un incremento nullo;<br />
• il terzo infine è costituito da tutti e soli gli eventi che, ancora una<br />
volta in relazione alla situazione k, portano un incremento<br />
negativo.<br />
Possiamo considerare il primo di questi sottoinsiemi che indichiamo con G + come<br />
l'insieme delle 'cose buone"; il secondo, indicato con G = , come l'insieme delle "cose<br />
neutre"; il terzo, G - , come l'insieme delle 'cose cattive". Naturalmente le espressioni<br />
"cose buone", "cose cattive", "cose neutre" significano solo quello che significa la<br />
definizione rispettivamente di G + , G = e G - , e cioè:<br />
G + = [ x | Ψ (k x) > 0 ] (cose buone)<br />
G = = [ x | Ψ (k x) = 0 ] (cose neutre)<br />
G - = [ x | Ψ (k x) < 0 ] (cose cattive)<br />
Si noterà che, in base alle definizioni, le cose sono "buone", neutre" e "cattive"<br />
relativamente a ciascuna situazione (o a ciascun gruppo di situazioni). Nulla toglie<br />
che un evento xi sia "buono" (e cioè apportatore di incremento positivo) rispetto alla<br />
situazione k, e invece “neutro» o «cattivo» (e cioè apportatore di incremento nullo o<br />
cattivo) rispetto ad un'altra situazione h.<br />
Ma questa relatività riguarda il rapporto tra un evento e una situazione, e non il<br />
rapporto tra due eventi rispetto ad una stessa situazione. In questo secondo caso si<br />
viene a stabilire una possibile graduatoria tra gli eventi, uno dei quali può essere<br />
«meglio» (o peggio) dell’altro, rispetto alla situazione data. Se conveniamo di<br />
considerare e denominare «relativi» i valori che due eventi assumono rispetto ad una<br />
stessa situazione, possiamo convenzionalmente considerare "assoluti" i valori di un<br />
solo evento rispetto ad una sola situazione, e parlare di valori (o disvalori) "in sé" o<br />
"di primo grado" (Rescher), o "per natura".<br />
Come è evidente, l'insieme G + delle "cose buone" nel senso ora detto è anche<br />
l'insieme delle cose 'desiderate' (o ‘desiderabili’) rispetto ad una situazione data;<br />
l'insieme G delle "cose cattive" è anche l'insieme delle cose "indesiderate" (o<br />
‘indesiderabili’); l'insieme G = delle "cose neutre" è anche l'insieme delle cose né<br />
desiderate né indesiderate.<br />
Per quanto si è detto, considerando da un lato le "cose" (o gli eventi) e dall’altro<br />
l'atteggiamento che si può assumere nei loro confronti conveniamo di chiamare cone<br />
segue i tre sottoinsiemi più sopra definiti (e lo scarso rispetto della lingua latina serve<br />
anche a sottolineare la pura convenzionalità delle denominazioni):<br />
BONA opp. DESIDERATA ≡ G + = [x | Ψ (k x) > 0]<br />
MALA opp. ≡ G = [x | Ψ (k x) < 0]