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Una parola tira l'altra - AM Cirese

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I PROVERBI DI PREFERENZA 124<br />

χ è dunque la funzione che associa agli eventi rappresentati da α e da β la differenza<br />

dei rispettivi valori di incremento in rapporto alla situazione k.<br />

Riscriviamo dunque le tre possibilità già menzionate:<br />

1) χ (k αβ) > 0<br />

2) χ (k αβ) = 0<br />

3) χ (k αβ) < 0<br />

1) Nel primo caso la differenza tra l'incremento apportato da α e quello apportato da<br />

β è un numero positivo. Ciò significa che l'evento α è meglio dell’evento β, e cioè<br />

che α è preferibile a β. Ma ciò non significa necessariamente che l’evento α sia<br />

bonum o 'desiderato' (G + ) e che l'evento β sia neutro (G = ) oppure malum o<br />

'indesiderato' (G - ). Questo è solo uno dei possibili casi; ma può darsi benissimo che α<br />

e β siano ambedue bon' oppure ambedue mala.<br />

Supponiamo ad esempio che si abbia:<br />

Ψ (k α) = 5<br />

Ψ (k β) = 3<br />

Evidentemente gli eventi α e β sono ambedue bona (G + ) perché portano ambedue un<br />

incremento positivo rispetto alla stessa situazione e danno, p. es., un guadagno<br />

rispettivamente di 5 milioni e di 3 milioni. Ma anche se sono ambedue bona, α e β lo<br />

sono diversamente: il primo è “meglio" del secondo: è un bene ‘maggiore' ed a parità<br />

di ogni altra condizione nessuno esiterebbe a preferirlo, e ciò esattamente per la<br />

differenza che intercorre tra 5 e 3. Se scriviamo l'operazione di differenza secondo le<br />

convenzioni fissate abbiamo<br />

χ(k α β) = +2<br />

il che da un lato indica che α è preferibile a β e dall'altro ci indica<br />

anche la misura (+2) della preferibilità.<br />

Ma possiamo anche avere il caso qui appresso indicato:<br />

Ψ (k α) = 3<br />

Ψ (k β) = 5<br />

Questa volta α e β sono ambedue mala (G): sono due 'perdite', poniamo di 3 e di 5<br />

milioni. Tuttavia se non ci fosse altra scelta, nessuno esiterebbe, a parità di altre<br />

condizioni, a preferire α a β, perché α rappresenta il 'male minore. E che α sia<br />

'meglio' o 'meno male' di β è detto chiaramente ancora una volta dalla differenza<br />

χ (k αβ) = 3 – (–5) = +2

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