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Una parola tira l'altra - AM Cirese

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Tanto l'intersezione ( ∩) quanto la riunione ( ∪) possono operarsi su più di due<br />

insiemi: p. es.<br />

R ∩ B ∩ M<br />

indicherà l'insieme di tutte le cose che sono al tempo stesso<br />

ricordevoli, brevi e metaforiche;<br />

Rx ∩ Bx ∩ Mx<br />

a sua volta si leggerà: x è ricordevole, breve e metaforico (opp. x è<br />

una metafora breve e ricordevole e simili), ecc.<br />

Resta da aggiungere che, per definizione, un insieme o classe (per es. B) ed il<br />

suo complemento (~B) si escludono a vicenda (nessuna cosa è contemporaneamente,<br />

e dalla stesso punto di vista, breve e non breve), per cui l'intersezione tra una classe o<br />

insieme ed il suo complemento è uguale a zero, ossia, come meglio si dice, è uguale<br />

alla classe vuota, che viene simboleggiata con Ø. Si avrà dunque che<br />

B ∩ ~B = Ø<br />

e analogamente<br />

M ∩ ~M = Ø ecc.<br />

Diversamente vanno invece le cose quando si tratti della riunione (∪) tra una<br />

classe e il suo complemento: per es. nel caso di B ∪ ~B, il risultato dell'operazione di<br />

riunione sarà l'insieme di tutti gli elementi che sono indifferentemente brevi o non<br />

brevi. Appare chiaro dunque che la comparsa della riunione del tipo B ∪ ~B (opp. M<br />

∪ ~M ecc.) esprime chiaramente il fatto che la presenza o l'assenza della qualità<br />

indicata è indifferente: per esempio<br />

B ∩ (M ∪~M)<br />

indicherà l'insieme delle cose brevi che sono metaforiche o anche non<br />

metaforiche; e a sua volta<br />

M ∩ (B ∪ ~B)<br />

indicherà l'insieme delle metafore brevi o indifferentemente non brevi,<br />

ecc.<br />

Potrebbe dunque sembrare che l'indicazione della riunione di un insieme con il<br />

suo complemento risulti del tutto superflua; bisogna però fare attenzione che ciò non<br />

è vero per tutti i casi e per tutti gli scopi. Tale indicazione infatti risulta importante,<br />

tra l'altro, dal punto di vista della classificazione. Si prenda per esempio il caso di<br />

M ∩ (B ∪ ~B)<br />

e cioè il caso dell'insieme delle metafore indifferentemente brevi o<br />

non brevi. Poiché la brevità o meno risulta indifferente, potremo<br />

ovviamente trascurare l'intersezione di M con (B ∪ ~B); ma se<br />

volessimo classificare le metafore in base alla loro brevità o meno,<br />

allora gioverà scrivere appunto<br />

M ∩ (B ∪ ~B)<br />

giacché questa espressione ci permette di scrivere:<br />

M ∩ (B ∪ ~B) = (M ∩ B) ∪ (M ∩ ~B)<br />

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