Una parola tira l'altra - AM Cirese
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Df TAY: P = n fG<br />
possiamo anche scrivere:<br />
Df TAY: P = (r~fJ) n (nfE)<br />
WELLERISMI E MICRO-RÉCITS 83<br />
con il che si mette più immediatamente in luce che la definizione<br />
Taylor esige che i proverbi abbiano tutte le qualità esterne e tutte le<br />
qualità interne: il che è banale nel caso in esame, dato che fJ ed fE<br />
sono costituite ciascuna da un solo elemento; lo è meno, però, quando<br />
le due famiglie ne abbiano più d'uno, ed in ogni caso consente di<br />
indicare eventuali differenze di situazione tra fJ ed fE.<br />
In realtà queste differenze non sembrano verificarsi, almeno al livello delle<br />
definizioni esplicite. Salvo il caso in cui qualcuna delle proprietà sia chiaramente<br />
indicata come eventuale (così accade ad es. in TOM per il carattere metaforico), tutte<br />
le definizioni esaminate esigono che i proverbi posseggano tutte le qualità, sia<br />
esterne, sia interne che ne costituiscono il supporto.<br />
Possiamo dunque generalizzare, assumendo (fino a prova in contrario) che tutte le<br />
formulazioni definiscono l'insieme dei proverbi operando la (grande) congiunzione<br />
delle qualità che ne costituiscono il supporto, ossia nella forma:<br />
P= nfG<br />
che può rappresentarsi più descrittivamente come una congiunzione di<br />
due (grandi) congiunzioni di qualità, scrivendo:<br />
P = ( nfJ) n ( nfE)