Una parola tira l'altra - AM Cirese
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I PROVERBI DI PREFERENZA 123<br />
3.<br />
Introduciamo ora una relazione che diciamo ‘di preferenza’ e che indichiamo con<br />
α P β<br />
che si legge: l'evento o il complesso di eventi indicato da α è<br />
preferibile all'evento o complesso di eventi indicato da β.<br />
Stabiliamo inoltre che nei confronti di fmG vale<br />
∀xyz (G + x & G = y & Gx xPy & yPz)<br />
ossia che tutti gli eventi che appartengono all'insieme G + (bona o<br />
desiderata) sono preferibili a tutti gli eventi che appartengono<br />
all'insieme G = (neutra), e che questi ultimi sono tutti preferibili a<br />
qualsiasi elemento dell'insieme G - (mala o indesiderata). I tre elementi<br />
di fmG risultano dunque ordinati o gerarchizzati; il che potrebbe<br />
indicarsi, forse con abuso di notazione, come segue:<br />
( (G + ) P (G = ) ) & ( (G = ) P (G - ) )<br />
Ma come risulta chiaro la relazione P non gerarchizza soltanto i tre elementi di fmG;<br />
essa introduce un ordine e una gerarchia anche tra i singoli eventi che sono elementi<br />
di V. È Infatti evidente che, dati due eventi che siano ambedue bona, tra di loro sia<br />
preferibile quello che porta un incremento maggiore alla situazione e che dunque<br />
risulta 'più buono'; e che, dati due eventi mala, tra i due sia preferibile quello che<br />
porta un decremento minore e che dunque risulta 'meno cattivo'. Il tutto secondo una<br />
regola che possiamo indicare così: tra due beni il maggiore, tra due mali il minore.<br />
Ci troviamo dunque ora a considerare non più il tipo di incremento (positivo, neutro o<br />
negativo) che un evento x apporta ad una situazione k, ma invece il rapporto fra gli<br />
incrementi che due diversi eventi x e y apportano o possano apportare alla stessa<br />
situazione. Per misurare questo rapporto è sufficiente procedere al confronto degli<br />
indici di valore che la funzione ϕ assegna a due distinti eventi in rapporto ad una<br />
stessa situazione. Ed anche in questo caso si opera la differenza.<br />
Siano α e β i rappresentanti di due eventi relativi ad una stessa situazione k. Se<br />
procediamo alla differenza tra gli indici di valore che ϕ assegna rispettivamente ad α<br />
e a β, avremo anche in questo caso tre grandi gruppi di possibilità, e cioè:<br />
1) Ψ (k α ) – Ψ (k β) > 0<br />
2) Ψ (k α ) – Ψ (k β) = 0<br />
3) Ψ (k α ) – Ψ (k β) < 0<br />
Prima di esaminare che cosa ciò significhi, introduciamo una semplificazione di<br />
scrittura e cioè stabiliamo che<br />
χ (k αβ) = n Ψ (k α) Ψ (k β) = n