Una parola tira l'altra - AM Cirese
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P = (UrH) n (UfK) n (UfE)<br />
WELLERISMI E MICRO-RÉCITS 89<br />
Ma è inutile continuare nella indicazione dei casi particolari. Se c'è mai una qualche<br />
utilità nel tentativo che abbiamo compiuto, questa sta proprio nell'aver condotto a<br />
configurare un quadro formale generale entro cui si collocano le possibili situazioni<br />
particolari.<br />
I confini delle possibilità sono segnati dalla (grande) disgiunzione UFg,<br />
implicitamente configurata dalle raccolte, e dalla (grande) congiunzione nfG,<br />
esplicitamente formulata dalle definizioni:<br />
Dl: U fG<br />
Df: n FG<br />
Ma se vogliamo assicurarci la possibilità di indicare un buon numero di forme<br />
intermedie, possiamo ricorrere alla notazione in termini di qualità interne (fJ) e<br />
qualità esterne (fE):<br />
Dl (UfJ) u (UfE)<br />
Df ( nfJ) n (n fE)<br />
Se infine vogliamo estendere ulteriormente le capacità del meccanismo, per indicare<br />
un numero ancora maggiore di forme intermedie, possiamo utilizzare la notazione in<br />
termini di qualità interne formali (fH), interne contenutistiche (fK) ed esterne (fE):<br />
Dl ( UfH) u (UfK) u (UfE)<br />
Df ~nFH) n (nfK) n (nfE)