Una parola tira l'altra - AM Cirese
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=b&p ~r=b&~p<br />
s=b&q ~s=b&~q<br />
I PROVERBI DI PREFERENZA 116<br />
Nella supposizione che di norma si abbia che rP~r e sP~s, se ne ricaverà un grafico<br />
identico a quello che risultava a partire da p, q, e dalla supposizione che pP~p e qP~<br />
q:<br />
Ed altrettanto varrebbe se operassimo con m invece che con b.<br />
***<br />
L'analisi qui abbozzata ha ovviamente bisogno di sviluppi e approfondimenti.<br />
Occorre infatti affrontare testi che non si lasciano ricondurre con immediatezza al<br />
tipo qui considerato. Tali sono, tra gli esempi indicati all'inizio, i proverbi<br />
[1] Meglio poco che niente<br />
[2] Meglio tardi che mai.<br />
In linea generalissima qui l'opposizione (o la scelta) è, per così dire, tra «essere,<br />
anche se in modo stentato », e « non essere affatto »; tra « qualcosa, anche se non<br />
tutto », da un lato, e «assolutamentemente niente» dall'altro. E la pura negatività del<br />
secondo termine rende difficile l'individuazione dei due assi che viceversa<br />
emergevano con chiarezza dagli altri testi esaminati. Qualche resistenza, anche se<br />
minore, presenta pure [4] Meglio solo che male accompagnato. Bisognerà dunque<br />
cercar di stabilire se questi testi siano in qualche modo riconducibili a quelli più sopra<br />
esaminati o costituiscano un tipo radicalmente diverso. Ma è analisi che ancora non<br />
mi sento di affrontare.<br />
Tuttavia anche questi testi meno docili sembrano esprimere la regola generalissima<br />
che governa gli altri: «tra due beni il maggiore, tra due mali il minore» (regola che<br />
avrebbe potuto essere il titolo di questa nota se non lo avessi già dato ad un altro<br />
lavoro che, pur pronto, tuttavia non mi risolvo ancora a pubblicare).<br />
E ad una regola del genere sembrano in qualche modo riconducibili anche proverbi<br />
che non hanno la forma esplicita di proverbi di preferenza ma che tuttavia<br />
gerarchizzano tra due beni o tra due mali. Per esempio Bue vecchio, solco dritto nel<br />
suo aspetto per così dire constatativo dice soltanto che la vecchiaia si associa<br />
all'esperienza, o simili; ma per altri rispetti dice anche che (almeno in materia di «<br />
solchi », e cioè con una qualche restrizione ad un qualche ambito) vecchiaia val<br />
meglio di (opp. è preferibile a) inesperienza (ed analoghe considerazioni, con gli<br />
adattamenti del caso, potrebbero farsi per Gallina vecchia fa buon brodo e simili).