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Una parola tira l'altra - AM Cirese

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Mxy e Mx i testi (b) e (b2). Dovremo tornare su questo punto, e constateremo che<br />

l'identificazione della forma logica ci consente distinzioni o raggruppamenti che la<br />

semplice grammatica non permette. Vedremo però anche che la griglia logica risulta<br />

spesso troppo larga rispetto ai fenomeni in esame (riunisce più cose di quante ne<br />

avremmo voluto selezionare o continua a mantenere unite cose che tuttavia appaiono<br />

o suonano distinte. Per questa ragione, pur utilizzando largamente il riconoscimento<br />

delle forme logiche, dovremo operare sempre analisi di tipo semantico.<br />

Ma di ciò pù oltre. Qui dobbiamo invece cercar di identificarne una ulteriore<br />

modalità di analisi.<br />

2.42. I fatti fonici e quelli ritmici<br />

Più sopra abbiamo osservato che (b) "esperienza, madre di scienza" utilizza<br />

una connessione semantica divulgatissima "così come potrebbe farlo una qualsiasi<br />

altra frase non stereotipa e non cristallizzata del discorso corrente". Questa<br />

affermazione, troppo generica, va ora precisata ed anche attenuata.<br />

Serviamoci al solito della commutazione, e invece di<br />

proviamo a leggere o a dire<br />

(b) ESPERIENZA, MADRE DI SCIENZA<br />

(b4) ESPERIENZA, MADRE DI SAGGEZZA<br />

Il senso generale non è sostanzialmente cambiato: "saggezza" appartiene ad un<br />

settore semantico che è quasi interamente identico a quello cui appartengono<br />

"esperienza" e "scienza". Tuttavia si avverte (più esattamente si dovrebbe dire "si<br />

ode") una certa differenza tra (b) e (b4).<br />

Il fatto, in apparenza assai banale, è che "esperienza" e "scienza", come si suol<br />

dire, "fanno rima" (perfetta), e invece "esperienza" e "saggezza" no (o almeno non in<br />

modo "perfetto": si tratta infatti di una "assonanza" o "isofonia vocalica"). Pur nella<br />

identità grammaticale, semantica e di forma logica, esiste dunque tra (b) e (b4) una<br />

differenza che diremo di carattere "fonico": in (b) c'è la presenza di una "rima<br />

perfetta" (o meglio "isofonia totaleò) -ènza, -ènza, che viceversa viene meno in (b4)<br />

dove troviamo soltanto l'assonanza (o meglio "isofonia parziale vocalica") -ènza,<br />

ézza.<br />

Per renderci conto meglio dell'incidenza della componente fonica, operiamo<br />

una nuova commutazione: invece di sostituire "scienza" con "saggezza", sostituiamo<br />

"esperienza" con "esperimento" (ovviamente cambiando "madre" in "padre"). Si avrà:<br />

(b5) ESPERIMENTO, PADRE DI SCIENZA<br />

Non è difficile avvertire che (b5) "suona" più lontano da (b) di quanto non<br />

risulti (b4), anche se "esperienza" ed "esperimento" sono semanticamente quasi<br />

equivalenti tra loro (ed anzi il termine "esperimento" appare forse più pertinente e<br />

tecnico, rispetto a "scienza", di quanto non sia "esperienza". Il fatto è che tra<br />

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