Una parola tira l'altra - AM Cirese
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WELLERISMI E MICRO-RÉCITS 75<br />
Ma l'incolonnamento già adottato può essere oggetto di un'altra operazione più<br />
immediatamente proficua: l'intersezione o prodotto logico ci fornirà infatti come suo<br />
risultato la famiglia costituita dalle sole qualificazioni che compaiono in tutte le<br />
formulazioni:<br />
Dfl A C E G H I L<br />
Df<br />
2<br />
A B D E F H L<br />
Df<br />
3<br />
A C E F I L<br />
Df<br />
4<br />
A C E G H L<br />
Df<br />
0<br />
A E L<br />
Non è difficile avvedersi che in tal modo vengono in luce le qualificazioni che, nel<br />
corpus considerato, sono state universalmente ritenute come essenziali: con il che si<br />
precisano i cardini della nozione in questa o quella situazione, con i vantaggi<br />
conoscitivi infra e transculturali che è facile immaginare.<br />
E sono appunto i vantaggi che ci offre la formulazione presentata da J. A. Kelso nella<br />
voce Proverbs dell'Encyclopaedia of Religion and Ethics (d'ora in avanti indicata con<br />
ERE). Rinunciando a considerare come valida una qualsiasi definizione nuova o<br />
vecchia del proverbio, Kelso infatti fornisce l'elenco delle quattro condizioni su cui, a<br />
suo giudizio, esisterebbe un generale consenso: la brevità (o, secondo altre<br />
formulazioni, la concisione), il buon senso, l'arguzia o sale, la popolarità (nel senso di<br />
larga divulgazione). E' in sostanza il risultato di una operazione del tipo che abbiamo<br />
indicato. Vero è che si possono fare riserve: manca la delimitazione esplicita del<br />
corpus su cui l'operazione è condotta, ed inoltre si procede ad integrazioni che