20.06.2013 Views

Rapporto finale - Metodologie di Monitoraggio dell ... - Momar

Rapporto finale - Metodologie di Monitoraggio dell ... - Momar

Rapporto finale - Metodologie di Monitoraggio dell ... - Momar

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

- La cartografia <strong>dell</strong>a tossicità non può che avere vocazione <strong>di</strong>mostrativa e non<br />

pre<strong>di</strong>ttiva.<br />

Le aree stu<strong>di</strong>ate appaiono per la maggior parte in buono stato dal momento che i<br />

se<strong>di</strong>menti messi in presenza <strong>dell</strong>e larve <strong>di</strong> ostrica non accusano che dei deboli tassi <strong>di</strong><br />

malformazione larvale. 204 stazioni (52,4% <strong>dell</strong>’insieme) presentano una tossicità<br />

inferiore al 20% e 269 (69,1%) una tossicità inferiore al 40%. Esistono comunque <strong>dell</strong>e<br />

stazioni che presentano forti tossicità, in particolare a livello <strong>di</strong> sbocco degli apporti<br />

principali e nei porti. 62 stazioni (15,9%) presentano <strong>dell</strong>e tossicità superiori all’80% e<br />

43 stazioni (11%) hanno dei se<strong>di</strong>menti che presentano il 100% <strong>di</strong> tossicità nella<br />

con<strong>di</strong>zioni operatorie <strong>dell</strong>o stu<strong>di</strong>o. Tali tossicità importanti sono localizzate<br />

principalmente nei porti e nelle zone industriali. I <strong>di</strong>porti e i ricoveri presentano <strong>dell</strong>e<br />

tossicità più basse. In Corsica le deboli tossicità sono generalizzate ad eccezione <strong>di</strong><br />

qualche stazione ma il campionamento non è focalizzato sulle gran<strong>di</strong> zone<br />

urbanizzate. Una situazione equivalente si ha nell’arcipelago toscano con una sola<br />

stazione avente se<strong>di</strong>menti tossici sull’isola d’Elba ed una tossicità me<strong>di</strong>a del 10%.<br />

Sulla costa toscana, le tossicità sono riscontrate tipicamente a livello dei porti<br />

(Viareggio, San Stefano, Punta Ala), dei fiumi (Arno, Fiume Serchio) e <strong>dell</strong>e zone<br />

urbane, portuali (Livorno) o industriali (Rosignano). Le stazioni meno colpite<br />

rimangono localizzate a livello <strong>dell</strong>e zone meno urbanizzate e <strong>di</strong> alcuni piccoli porti.<br />

In Sardegna, le tossicità sono deboli anche comprendendo le zone urbanizzate (Olbia,<br />

Oristano, Bosa), ma aumentano fortemente nelle zone <strong>di</strong> attività industriale. La baia<br />

<strong>di</strong> Cagliari, le zone industriali <strong>di</strong> porto Velmes e Porto Torres così come i <strong>di</strong>porti o i<br />

porti per i traghetti (Casaletta, Carlo Forte, La Maddalena, Palau, Santa Teresa) sono<br />

in effetti le zone in cui sono state misurate <strong>dell</strong>e forti tossicità.<br />

A livello <strong>di</strong> ciascuna zona stu<strong>di</strong>ata, l’estensione <strong>dell</strong>a tossicità è limitata nello spazio e<br />

la <strong>di</strong>luzione degli effetti può essere valutata entro una scala <strong>di</strong> qualche decina <strong>di</strong><br />

metri. Le estrapolazioni devono dunque essere misurate e l’interpretazione dei<br />

risultati deve tenere in considerazione le variazioni locali che possono essere<br />

importanti da un sito all’altro. Gli apporti dei fiumi possono essere conseguenti ma i<br />

debiti riscontrati nella zona MOMAR sono limitati ad eccezione del fiume Arno. In<br />

tal caso ed in ragione del ? corrente, i contaminanti eventualmente trasportati non<br />

verranno accumulati nei se<strong>di</strong>menti all’imbocco bensì trasportati al largo per qualche<br />

centinaia <strong>di</strong> metri come è <strong>di</strong>mostrato nel caso <strong>di</strong> numerosi fiumi (Galgani, 2007).<br />

La <strong>di</strong>versità dei contaminanti presenti sul litorale <strong>dell</strong>e coste stu<strong>di</strong>ate, la <strong>di</strong>versità<br />

<strong>dell</strong>e fonti, degli apporti e <strong>dell</strong>e vie <strong>di</strong> trasporto dei contaminanti, così come la<br />

<strong>di</strong>versità degli approcci metodologici, rendono complesso uno stu<strong>di</strong>o ambientale su<br />

scala <strong>dell</strong>a zona MOMAR (Andral et al.,2004; Galgani et al.,2006. Lafabrie et al., 2009;<br />

Schintu et al., 2008&2009; Ungherese et al., 2010 & 2012). L’utilizzo <strong>di</strong> un metodo<br />

globale, non <strong>di</strong>scriminante rispetto agli inquinanti permette <strong>di</strong> armonizzare le<br />

misure.<br />

Sebbene il metodo sia <strong>di</strong> sensibilità <strong>di</strong>fferente a seconda dei contaminanti, sebbene<br />

l’interpretazione sia complessiva e non si saprebbe contentare <strong>di</strong> un metodo semplice<br />

e sebbene l’approccio ecotossicologico sia <strong>di</strong>fferente rispetto alle misure dei<br />

contaminanti, lo stu<strong>di</strong>o qui presentato risulta coerente con i risultati <strong>dell</strong>a bibliografia<br />

che concerne la contaminazione chimica. Esso permette <strong>di</strong> comparare i siti tra <strong>di</strong> loro<br />

in termini <strong>di</strong> qualità dei se<strong>di</strong>menti e <strong>di</strong> dare degli elementi in vista <strong>di</strong> una<br />

classificazione <strong>dell</strong>e zone su scala regionale (Figura 15) o locale (Figura 16).<br />

234

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!